«Sta morendo mia nonna...»
E il giudice cancella la multa

L’automobilista può accampare scuse per evitare la multa se viene sorpreso alla guida mentre sta parlando cellulare in caso di chiamata urgente e per un familiare in pericolo di vita.

Se la telefonata è davvero urgente si ravvisa lo stato di necessità e quindi per l’automobilista che mentre guida viene sorpreso al telefono dalle forze dell’ordine si cancella la sanzione prevista dal codice della strada. È quanto emerge dalla sentenza 507/14 della sezione civile del giudice di pace di Perugia che si è pronunciato sul ricorso di una donna che ha spiegato che in occasione dell’accertata infrazione veniva raggiunta da una telefonata da parte del personale della casa di riposo ove era ricoverata la nonna le cui condizioni di salute erano notevolmente peggiorate.

La ricorrente, a sostegno di quanto esposto aveva prodotto anche il certificato di morte dell’anziana, deceduta subito dopo. Per questo motivo chiedeva di appellarsi all’articolo 4 legge 689/81 che recita: «non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa». Secondo il giudice di pace «lo stato di necessità invocato dai ricorrenti è compatibile con quanto richiesto dalla legge presentando i requisiti più volte chiariti e specificati anche dalla Suprema corte».

Presupposti necessari per appellarsi a tale norma sono quindi: l’effettiva situazione di un pericolo imminente; il danno grave alla persona; l’azione lesiva agiatamente necessaria per salvare sé o altri senza tuttavia che ci sia per il trasgressore la possibilità di compiere un’azione alternativa lecita. Nel caso specifico il pericolo non era altrimenti evitabile.

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