Uccisa la mente della strage di Dacca
dove morì la bergamasca Maria Riboli

La polizia antiterrorismo del Bangladesh ha ucciso oggi in uno scontro a fuoco Nurul Islam Marzan, leader del movimento clandestino Jama’atul Mujahideen Bangladesh (Jmb), considerato il responsabile operativo dell’attacco l’1 luglio scorso al ristorante Holey Artisan di Dacca in cui furono uccise 22 persone, tra cui la 34enne bergamasca Maria Riboli.

Lo riferisce il portale di notizie BdNews24. Il capo dell’unita’ antiterrorismo della capitale, Monirul Islam, ha indicato che Marzam e’ stato ucciso in uno scontro a fuoco nella notte insieme ad un altro militante non ancora identificato nell’area di Beribadh di Mohammadpur, non lontano da Dacca. Il capo dell’antiterrorismo di Dacca, Monirul Islam, ha annunciato che la seconda persona uccisa è stata identificata come il braccio destro di Marzan - l’uomo ritenuto la ’mente’ dell’attacco al ristorante di Dacca del primo luglio scorso - conosciuto come Saddam Hossain.

Quest’ultimo, che utilizzava anche l’alias di Rahul, era ricercato per una decina di attacchi terroristici, uno dei quali causò la morte nell’ottobre 2015 del cittadino giapponese Kunio Hoshi. Secondo i media bengalesi negli anni scorsi si era occupato di progetti di proselitismo per rafforzare l’ala studentesca del partito Jamaat-e-Islami.

Dal luglio scorso la polizia bengalese ha ucciso ed arrestato numerosi militanti del Jmb, accusati di aver organizzato e/o partecipato all’attacco al ristorante del quartiere diplomatico di Gulshan in cui morirono i nove italiani. Lo scorso 27 agosto, fra l’altro, fu ucciso in uno scontro a fuoco a Dacca Tamin Chowdhury, un canadese di origine bengalese presentato, anche in quel caso, come “l’organizzatore dell’attentato” al ristorante.

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