Pagamenti all'Inps di Ryanair
Rinvio tecnico al 20 marzo

Un rinvio tecnico: per questo l'udienza prevista davanti al giudice del lavoro di Bergamo, sul ricorso presentato dalla compagnia aerea irlandese Ryanair contro l'ingiunzione di pagamento ricevuta dall'Inps, non si è tenuta. Rinvio al 20 marzo.

Un rinvio tecnico, per permettere alle parti di valutare il materiale finora depositato e le integrazioni: per questo l'udienza prevista mercoledì mattina davanti al giudice del lavoro di Bergamo, che avrebbe dovuto trattare del ricorso presentato da Ryanair contro l'ingiunzione di pagamento ricevuta dall'Inps, non si è tenuta ed è stata fissata come nuova data quella del 20 marzo prossimo.

Tema del contendere la richiesta avanzata alla compagnia low cost dall'Inps (sede di Bergamo avendo come riferimento l'aeroporto di Orio al Serio e quindi i dipendenti della compagnia che gravitano su questo scalo) di versare 12 milioni di euro di contributi che mancherebbero all'appello nei conteggi fatti dall'istituto di previdenza. Di fatto, secondo l'Inps e l'Ispettorato del lavoro, la compagnia operando su Orio al Serio e di fatto producendo ricavi in Italia, dovrebbe versare tasse e contributi allo Stato italiano e non, come invece fa, all'Irlanda.

Ben diversa la lettura della compagnia, che si è opposta alla richiesta di pagamento: gli aerei sarebbero territorio irlandese, la sede dell'azienda è a Dublino, ogni decisione è presa in Irlanda, e Orio al Serio è solo un punto di partenza e arrivo. Ovvio e corretto quindi, è il ragionamento, che i contributi siano stati pagati in Irlanda e non in Italia. Nel frattempo, almeno per quanto riguarda i nuovi assunti, Ryanair si è detta pronta a pagare i contributi all'Inps.

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