Agricoltori a confronto sull’impatto di «Basilea 2»

La prima ricerca sull’impatto che l’accordo internazionale «Basilea 2» avrà sul settore agricolo è stata presentata questa mattina all’università di Bergamo, nell’ambito del convegno organizzato dall’Agrifidi provinciale

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Coldiretti, l’Università, la Camera di Commercio, la Banca Popolare di Bergamo e la Regione Lombardia, ha posto l’attenzione sull’accordo che cambierà il rapporto tra le banche e le piccole e medie imprese, attualmente in fase di stesura definitiva e che dovrebbe entrare in vigore nel 2006. I partecipanti al convegno hanno analizzato i risvolti di Basilea 2 sul settore agricolo e, anche se il progetto non sarà necessariamente penalizzante per questo settore, il piano finanziario dovrà essere valutato negli specifici casi, considerando l’approccio specializzato richiesto dal campo agricolo. La considerazione principale emersa durante il convegno riguarda i prestiti alle aziende agricole: non è infatti semplice individuare criteri oggettivi per la valutazione dell’efficienza economica delle aziende, così come previsto dalle disposizioni di Basilea 2, e, di conseguenza, se le banche non saranno adeguatamente strutturate con uffici dedicati al credito agrario, sarà più difficile ottenere prestiti.

La soluzione sta allora nel valorizzare il ruolo chiave dei Consorzi Fidi come centri finanziari di fiducia delle imprese agricole: le loro garanzie, simili a qualifiche, dovranno essere utili all’attenuazione dei rischi e all’attribuzione di un rating aziendale. Per coordinare l’attività degli Agrifidi provinciali e dialogare con gli enti pubblici, nel maggio scorso è nato Agrifidi Lombardia, a cui aderiscono 2150 imprese agricole. A Bergamo Agrifidi è presente dal 1988 con ben 919 soci: finora ha deliberato 1720 pratiche di finanziamento per un importo complessivo di oltre 72 milioni di euro.

(09/07/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 10/07/2003

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