La Franco Chiesa di Onore
aggiudicata alla Bosio di Clusone

Si completa il «puzzle» delle filiali della Franco Chiesa, la società specializzata nel commercio di materiale idrotermosanitario e ferramenta, oggi in liquidazione e in concordato preventivo. Dopo lo scoglio più grande, rappresentato dalla cessione del punto vendita cittadino di via Correnti, aggiudicato in gara d’asta alla Nuova Eco, società che fa capo al gruppo milanese Fisar, l’ultimo tassello era costituito dalla filiale di Onore, che occupava 17 dipendenti, per cui nei mesi estivi l’«appeal» è sempre stato molto flebile.

Negli ultimi tempi invece si era registrato un interessamento più concreto, al punto che lo scorso 5 dicembre il commissario giudiziale Luciana Gattinoni pubblicava il bando in cui si comunicava l’offerta pervenuta pari a 188.280 euro che includeva sia il magazzino che i beni strumentali in esso contenuti (attrezzature, arredi e apparecchiature elettroniche). «Quell’offerta - precisa ora Gattinoni - è rimasta l’unica, quindi abbiamo aggiudicato il ramo d’azienda alla Bosio commerciale di Clusone che si occupa di idrosanitari e che ha annunciato che riassorbirà un paio di dipendenti».

Non molti, visto che l’organico Franco Chiesa ad Onore era di 17 lavoratori: per loro resta in vigore la cassa integrazione straordinaria per un anno partita lo scorso 8 maggio, anche se altri 3 dipendenti erano già stati riassorbiti dalla Bozzola Spa (fa parte del gruppo ravennate Idroexpert) creata da Ferruccio Tomasoni, ex agente e già direttore della stessa filiale Franco Chiesa, che ha aperto a settembre. Convocati lunedì 21 dicembre dal commissario, i sindacati hanno preso atto delle sue decisioni.

Ricapitolando quindi, prima dell’aggiudicazione della filiale di Onore, la milanese Fisar Holding, attraverso sue controllate, ha rilevato sia la sede cittadina di via Correnti, sia le filiali Chiesa di Cantù e di Fara Gera Lario (Como); mentre la Abbattista spa di Busto Arsizio ha acquisito i punti vendita di Romano e Villa d’Adda. Complessivamente, sui 345 dipendenti in forza alla data dell’ammissione, circa 150 hanno finora ritrovato occupazione nei punti vendita ceduti.


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