Crisi e metalmeccanici, la Cgil:
«Corsa alla cassa straordinaria»

Dalla cassa ordinaria a quella straordinaria, mentre nessuno sceglie la via dei contratti di solidarietà e intanto si allungano i periodi di “magra” reddituale per moltissimi lavoratori: come ogni mese, la Cgil presenta i dati aggiornati a gennaio in merito a cassa integrazione ordinaria e cassa straordinaria in corso, mobilità e numero di lavoratori coinvolti in oltre 400 aziende metalmeccaniche in provincia (aziende di cui la FIOM-CGIL conosce la situazione, non una lista esaustiva di tutte le realtà in difficoltà esistenti).

«Anche se abbiamo rilevato una lieve diminuzione dell'utilizzo di ammortizzatori sociali per numero complessivo, il fatto vero è che sta aumentando in modo considerevole il ricorso alla cassa speciale per molte aziende - spiega Mirco Rota, segretario generale provinciale FIOM-CGIL di Bergamo - Insomma, finita la cassa ordinaria, si cerca di utilizzare la straordinaria. Tantissime realtà aziendali, dopo le 52 settimane di ordinaria, hanno chiesto di usufruire dell'integrazione straordinaria per un anno.

Questo significa che per i prossimi 12 mesi moltissimi lavoratori dovranno continuare a far fronte ad una situazione estremamente pesante sia per condizione lavorativa che reddituale. Significa cioè che avranno davanti a loro ancora un lungo periodo a 800 euro al mese. Passano i mesi, molte le parole, ma nessun contratto di solidarietà per gestire la situazione».

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