In Italia, nonostante venti di crisi, l’occupazione crescerà anche quest’anno. Ma in controtendenza al dato italiano, la dinamica occupazionale è invece in rallentamento in provincia di Bergamo dove è sì atteso anche per questo anno un saldo positivo, ma per 1.700 persone, contro le 1.830 del 2007. Se per valore assoluto nel saldo occupazionale Bergamo perde alcune posizioni, ma si colloca comunque al 16° posto tra le province italiane, per tasso di crescita (più 0,6%, contro il più 0,7% dell’anno precedente) scivoliamo al 72° posto, con un dato inferiore alla media nazionale.L’annuale indagine Excelsior, sistema informativo di Unioncamere e Ministero del Lavoro, basata sulle interviste a un campione di circa 100 mila imprese private con almeno un dipendente, rileva attese di assunzioni degli imprenditori per quest’anno dell’1%, addirittura in leggera crescita rispetto al più 0,8% previsto nel 2007. In Italia sarebbero 110 mila nuovi posti di lavoro, come saldo tra 1.079.480 assunzioni complessivamente previste (delle quali 252 mila a tempo determinato a carattere stagionale), per circa un terzo già effettuate nel primo quadrimestre, e 969 mila uscite.In controtendenza al dato italiano, la dinamica occupazionale è invece in rallentamento in provincia di Bergamo dove è atteso per questo anno un saldo sempre positivo, ma per 1.700 persone, contro le 1.830 del 2007. Se per valore assoluto nel saldo occupazionale Bergamo perde alcune posizioni, ma si colloca comunque al 16° posto tra le province italiane, per tasso di crescita (più 0,6%, contro il più 0,7% dell’anno precedente) scivoliamo al 72° posto, con un dato inferiore alla media nazionale.In attesa di maggiori dettagli sui dati provinciali, l’indagine Excelsior a livello nazionale mostra che il 35,3% delle assunzioni previste interessa l’industria e il restante 64,7% i servizi. È la piccola impresa ad avere la maggiore percentuale di nuova occupazione: il 91,2% dei nuovi lavoratori italiani infatti è concentrato nelle imprese fino a 50 dipendenti. Nelle imprese con meno di dieci dipendenti inoltre si registra il tasso di variazione più alto rispetto allo scorso anno (più 2,7%). Stabili invece i tassi di crescita delle imprese con 10-49 dipendenti (più 0,4%) e con 50-249 lavoratori (più 0,1%). In ripresa il tasso di stabilità delle imprese medio-grandi (con 250-499 dipendenti) che si attesta rispetto all’anno precedente a una crescita dello 0,4%.Anche le grandi imprese comunque mostrano una espansione della base lavorativa (più 0,2%)Rispetto all’anno precedente l’indagine Excelsior mostra una crescita della richiesta di diplomati e laureati. A fronte dei 293 mila diplomati assunti nel 2007, entro la fine dell’anno le assunzioni previste superano le 335 mila unità. I laureati che quest’anno saranno immessi nel mondo del lavoro saranno 88 mila, rispetto ai 75 mila del 2007. Le aziende preferiscono in particolare le lauree specialistiche: il 46% dei neoassunti ha un titolo accademico di secondo livello, mentre il 21% è in possesso di una laurea triennale.Oltre al titolo di studio, il rapporto Excelsior evidenzia che le imprese richiedono impiegati e tecnici specializzati (172 mila le assunzioni previste per il 2008, pari al 20,8% delle entrate), che vengono assunti nella maggioranza dei casi con contratto a tempo indeterminato (59,7% degli assunti, in aumento del 57,5% del 2007).In flessione invece la domanda di lavoratori immigrati non stagionali: stando alle previsioni per il 2008 fornite dall’indagine Excelsior la domanda oscillerà tra le 111 mila e le 168 mila unità (pari al 13-20 per cento delle assunzioni contro il 19-27% del 2007).(15/07/2008)
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