Il ministro Sacconi: grazie anche
ai parlamentari bergamaschi

«È doveroso ringraziare, oltre agli attori diretti del negoziato, anche i parlamentari bergamaschi: la loro assidua iniziativa ha concorso a mantenere adeguata la tensione»: è la  reazione a caldo del ministro del Welfare, Sacconi.

«È doveroso ringraziare, oltre agli attori diretti del negoziato, anche i parlamentari bergamaschi: la loro assidua iniziativa ha concorso a mantenere adeguata la tensione che ha prodotto l'impegno di tutti»: queste le reazioni a caldo del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, dopo la firma dell'accordo sulla Indesit di Brembate.

«Un accordo importante in condizioni difficili, raggiunto con il consenso di tutte le organizzazioni sindacali e con la diretta condivisione dei lavoratori – spiega –: in esso è soprattutto efficace la protezione attiva dei lavoratori, che si realizza anche con modalità originali».

In un comunicato del Pdl si sottolinea che fra i parlamentari che hanno seguito più da vicino la vicenda ci sono Gregorio Fontana e Alessandra Gallone: «Sin dall'inizio della trattativa è stata centrale la mediazione del governo – dichiarano –: il ministro Sacconi ha contribuito non poco alla buona risoluzione della crisi, intervenendo personalmente in più occasioni sull'azienda. Importante anche il ruolo del ministero dello Sviluppo Economico, con il ministro Paolo Romani e il sottosegretario Saglia in prima linea».

«Non sono stata presente fisicamente alla firma di oggi – racconta il senatore Gallone – tuttavia ho partecipato sin dalle prime battute allo sviluppo della trattativa. All'inizio c'era un clima di disperazione: considerata l'iniziale posizione drastica dell'azienda non avrei mai pensato che saremmo riusciti a uscirne».

«Certo, resta il rammarico - dice Gregorio Fontana - del fatto che con questa firma viene sancita la fine della presenza di Indesit nella bergamasca. Tuttavia l'intesa è proficua perché riduce in maniera soddisfacente l'impatto negativo in termini occupazionali e garantisce la continuità della vocazione industriale del territorio».

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