Sportello unico per le imprese
Ci si riprova on line

Dopo anni di esperienze, lo Sportello unico delle attività produttive, in una sigla Suap, ci riprova. Sul territorio si sta lavorando. C'è la volontà di far funzionare bene il servizio perché sempre più si possa fare «impresa in un click».

Dopo anni di esperienze non sempre di successo, lo Sportello unico delle attività produttive, in una sigla Suap, ci riprova. Sul territorio si sta lavorando. C'è la volontà di far funzionare bene il servizio perché sempre più si possa fare «impresa in un click». E questa volta scendono in campo come partner anche le Camere di Commercio per uno sportello che, dal 29 marzo, sarà più virtuale che fisico. A partire dalle pratiche relative alle attività commerciali, mentre per l'edilizia produttiva si andrà a settembre. La prima scadenza è a fine mese.
Entro il 28 gennaio, a 120 giorni dalla pubblicazione dell'ultimo decreto in materia, il Dpr 160 del 2010 che adotta il regolamento per il riordino dei Suap, i Comuni dovranno accreditarsi (www.impresainungiorno.gov). La possibilità in realtà resterà aperta anche in seguito. Ma questa prima tappa sarà utile per fare il punto. Anche perché le nuove regole dispongono che, se gli enti locali non si attivano, entra in gioco la surroga camerale, ferme restando le competenze amministrative dei Comuni.

Il decreto, spiega Andrea Vendramin, da novembre dirigente dell'Area anagrafe della Camera di Commercio di Bergamo, non modifica infatti le norme esistenti ma disciplina le modalità di trasmissione dei documenti. Puntando a rendere tutto telematico. Via che una decina d'anni fa (i Suap sono stati istituiti nel 1998) non era sviluppata come oggi sul piano tecnologico. Ed è su questa strada che per l'attuazione dello Sportello la Camera di Commercio mette a disposizione «Comunica», la comunicazione unica on line introdotta ad aprile per riunire in un click l'invio dei documenti destinati a Registro imprese, Agenzia delle entrate, Inps e Inail. A questi si aggiungeranno le pratiche destinate al Suap che, spiega Vendramin, diventerà una sorta di quinto canale di questo sistema di smistamento.
Con un vantaggio nel rapporto con i Comuni: «Regione Lombardia ha sviluppato un sistema con Infocamere, Muta, che consente ai sistemi informatici di parlarsi per un'integrazione più avanzata».

Per saperne leggi L'Eco di Bergamo del 16 gennaio

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