Ubi Banca, aumento di capitale:
tutto esaurito in un quarto d'ora

Neanche per Ubi sarà necessario il ricorso al consorzio di garanzia per la piena sottoscrizione. L'aumento di capitale da un miliardo si è concluso in un quarto d'ora, al primo giorno di offerta sul mercato dei diritti d'opzione non ancora esercitati.

Neanche per Ubi, come già per gli altri aumenti di capitale di banche italiane finora completati, sarà necessario il ricorso al consorzio di garanzia per la piena sottoscrizione. Come era negli auspici dei vertici dell'istituto, l'aumento di capitale da un miliardo di euro, si è infatti concluso, e in appena in un quarto d'ora, al primo giorno di offerta sul mercato dei diritti d'opzione non ancora esercitati.

La prima parte dell'aumento di capitale si era conclusa il 24 giugno con sottoscrizioni per oltre il 92,3% dell'offerta. Va ricordato che il non raggiungimento del 100% è considerato fisiologico e non era riuscito neanche nel caso dei recenti aumenti da 2 miliardi del Banco Popolare e da 5 miliardi di Intesa Sanpaolo.

Il titolo, che ha toccato un minimo storico di 3,63 euro, proprio nellla seduta del 24 giugno, si è però ripreso negli ultimi giorni, tanto da recuperare ieri quota 4 euro e rendere nuovamente conveniente l'operazione.

I diritti d'opzione (53.154.927, per la sottoscrizione di 20.249.496 azioni ordinarie Ubi pari a un controvalore di 77,11 milioni di euro) sono così stati tutti collocati in tempi rapidissimi, con un tutto esaurito che ha comportato ovviamente l'annullamento delle sedute d'offerta per eventuali diritti non venduti che nel prospetto erano previste a esaurimento per tutta la settimana.

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