Valle, tengono gli artigiani:
nel futuro servirà aggregazione

Nonostante le difficoltà di chi si trova ad operare in territorio valligiano i dati non sembrano drammatici: le imprese del Polo di Zogno dell'Associazione artigiani mostrano una sostanziale tenuta. Ma per sopravvivere nel futuro servirà più aggregazione.

Nonostante le difficoltà di chi si trova ad operare in territorio valligiano, distante da grandi arterie viabilistiche e già provato dalla crisi che investe quasi tutti i settori (edilizia in primis, che qui rappresenta la metà del tessuto produttivo), i dati non sembrano drammatici: le imprese del Polo di Zogno dell'Associazione artigiani, che raggruppa 39 comuni distribuiti fra le delegazioni di Branzi, Brembilla, Piazza Brembana, Zogno, mostrano una sostanziale tenuta.

Dai dati della Camera di commercio, nel 2011 risultavano iscritte 1.597 aziende artigiane, andate incrementandosi di sole 11 unità nei primi sei mesi del 2012 per un totale di 1.608 realtà imprenditoriali.

«I numeri - evidenzia il presidente dell'Associazione artigiani Angelo Carrara - ci dicono che il territorio soffre di un certo stallo, visto il trend pressoché immobile degli ultimi anni, anche se la variante stradale di Zogno recentemente avviata e tanto attesa potrebbe costituire una preziosa occasione di visibilità per la valle e le imprese che qui operano. Certo, non possiamo nasconderci che ad ora la sua realizzazione non ci ha coinvolto direttamente, ma indubbi saranno gli effetti positivi della sua apertura per le attività artigianali».

Il presidente Carrara porta alla luce un punto di debolezza della valle, ovvero la poca propensione ai nuovi mercati e alle forme di aggregazione tra imprese, veri e propri strumenti per valorizzare le produzioni tipiche di questo territorio. «Serve un cambio di mentalità».

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