Crisi e agenti di commercio:
anche loro pagano il conto

Non saremo proprio ai ferri corti, certo è che, causa crisi, la conflittualità tra gli agenti di vendita e le case mandanti sta registrando un incremento «sensibile». A fotografare la situazione è un'indagine dell'osservatorio Fiarc di Bergamo.

Non saremo proprio ai ferri corti, certo è che, causa crisi, la conflittualità tra gli agenti di vendita e le case mandanti sta registrando un incremento «sensibile». A fotografare la situazione è un'indagine dell'osservatorio Fiarc di Bergamo, la Federazione italiana agenti e rappresentanti di commercio legata a Confesercenti, che ha «indagato» sul fronte delle relazioni sindacali che coinvolgono gli agenti di commercio, circa 4 mila nella nostra provincia.

I dati rilevati da Fiarc indicano un aumento della conflittualità tra rappresentanti e case mandanti, con rescissioni del contratto di agenzia e modifiche contrattuali unilaterali, che comportano importanti perdite economiche per l'agente di commercio. Una serie di contenziosi che a volte lascia strascichi non solo legati a cause e a rivendicazioni, ma finisce per pesare anche sulla pianificazione del professionista.

Da inizio 2011 a oggi le interruzioni del rapporto di lavoro senza preavviso da parte del cosiddetto preponente sono cresciute del 17% rispetto al passato, mentre salgono del 10% quelle con preavviso. È più lieve, invece, l'aumento delle interruzioni per mano dell'agente di commercio, che registrano un più 2%. È cresciuto anche il numero di contenziosi: più 13%.

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