Dramma Honegger, il presidio:
«Non volevo spegnere e uscire»

«Sono l'ultima che ha spento la macchina. Non volevo spegnere». Il dramma dei 358 dipendenti della Honegger che hanno perso il lavoro è tutto nelle parole dell'ultima operaia uscita dalla fabbrica di Albino, che ha chiuso i battenti».

«Sono l'ultima che ha spento la macchina. Non volevo spegnere». Il dramma dei 358 dipendenti della Honegger che hanno perso il lavoro è tutto nelle parole dell'ultima operaia uscita dalla fabbrica di Albino, che ha chiuso i battenti».

«Siamo entrati alle 6 per il turno della mattina, venerdì. Alle 8 arrivano i colleghi della giornata e ci dicono: "che cosa fate? Non sapete che la fabbrica è chiusa?" Io ho pensato che non era possibile e sono rimasta lì a fare andare la macchina. Però a mezzogiorno ho dovuto arrendermi».

Pioggia anche sul presidio che gli operai hanno organizzato davanti alla Honegger. Giovanna racconta: «Non ci credevamo. Poi il direttore Savoldelli ci ha spiegato la situazione, in mensa, ci ha ringraziato per tutto quello che abbiamo fatto, ci ha detto che era dispiaciuto e noi abbiamo visto che lo era davvero».

Gli operai hanno presidiato l'ingresso e la rotatoria che sta davanti, ma non hanno bloccato il traffico: invitano gli automobilisti a suonare il clacson, un segnale di solidarietà. E sul cancello di ingresso della fabbrica un banale cartello: «Vogliamo lavorare».

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 27 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA