Honegger: un corteo, tanti sit-in
«Strada in salita, bisogna lottare»

Strada provinciale bloccata a tratti, petardi, fumogeni, fischi e striscioni. Sono circa 150 le persone nella mattinata di mercoledì 31 novembre hanno preso parte al corteo di protesta per la chiusura della Honegger. Clima molto teso, ma l'obiettivo è solo chiedere solidarietà.

Strada provinciale bloccata a tratti, petardi, fumogeni, fischi e striscioni. Sono circa 150 le persone nella mattinata di mercoledì 31 novembre hanno preso parte al corteo di protesta per la chiusura della Honegger. Clima molto teso, ma l'obiettivo è solo chiedere solidarietà.

Dal cotonificio il gruppo si è incamminato verso l'auditorium di Albino, bloccando la strada principale che porta al paese. Presenti anche i tre segretari provinciali bergamaschi di Cgil, Cisl e Uil. Numerosi gli striscioni di protesta, uno di questi contro la proprietà Zambaiti: «Permuto due ville - vi si legge - per 250 posti di lavoro».

Ma il corteo non si è subito fermato, come era previsto, all'auditorium del paese: ha invece proseguito per le strade interne, passando anche per la zona del mercato. Più volte i partecipanti hanno improvvisato sit-in per richiamare l'attenzione della gente.

«Vogliamo lavorare, non gli ammortizzatori sociali, perché è avvilente». È stata questa una delle frasi più gridate dai partecipanti. Oltre ai rappresentanti dei sindacati, la manifestazione è stata seguita anche da alcuni politici, locali e non, e dal parroco di Albino, don Giuseppe Locatelli, che ha portato la sua solidarietà.

Lunedì i sindacati incontreranno le banche nella sede della Provincia per cercare di riaprire la trattativa. Se ne è parlato nel dibattito in auditorium, dove è emersa tutta la preoccupazione dei dipendenti e delle loro famiglie.
I rappresentanti dei sindacati hanno confermato all'unisono «che la strada sarà tutta in salita, ma dobbiamo restare uniti e lottare tutti insieme».

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