Ubi, l'assemblea fa il pienone
L'accordo soddisfa i dipendenti

Sala Oggioni del Centro Congressi Giovanni XXIII gremita di dipendenti Ubi questa mattina per la presentazione dell'accordo siglato giovedì 29 novembre da tutte le sigle sindacali (Fabi, Fiba-Cisl, Uilca, Ugl, Sinfub, Dircredito) ad eccezione della Fisac-Cgil.

Sala Oggioni del Centro Congressi Giovanni XXIII gremita di dipendenti Ubi questa mattina per la presentazione dell'accordo siglato giovedì 29 novembre da tutte le sigle sindacali (Fabi, Fiba-Cisl, Uilca, Ugl, Sinfub, Dircredito) ad eccezione della Fisac-Cgil.

Non sono mancate le schermaglie tra i sindacati firmatari e gli esponenti della Fisac-Cgil. Paolo Citterio, coordinatore Fabi in Ubi, ha illustrato i risultati della «difficile e complessa trattativa». Maurizio Testa e Pierangelo Casanova hanno invece insistito sull'obbligatorietà delle «giornate di solidarietà».

Fra gli altri, sono intervenuti  Giordano Alborghetti e Stefano Anesa (Fiba-Cisl), Flaviano Martini (Uilca), Luigi Pellegrini (Dircredito), Fabio Testa (Fiba).

Nel corso dei lavori sono stati evidenziati punti cardine dell'accordo: la volontarietà e non l'obbligatorietà per la prevista uscita incentivata di 650 dipendenti con un assegno previdenziale che arriverà all'85% della retribuzione lorda, la regolarizzazione di 100 precari, l'assunzione di 150 giovani nel triennio 2013-2015, i sacrifici richiesti ai dirigenti della banca.

Nel complesso la maggioranza dei presenti è parsa soddisfatta dei contenuti dell'accordo, anche se non sono mancati anche apprezzamenti per le parole espresse dai sindacalisti della Fisac-Cgil che non hanno sottoscritto l'accordo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA