Metalmeccanici, c'è il contratto
Interessa 40.000 bergamaschi

Mercoledì, dopo quattro  mesi di trattativa, senza un'ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da Fim Cisl e Uilm Uil con Federmeccanica Assistal,  l'ipotesi di rinnovo del Contratto  Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015.

Mercoledì, dopo quattro  mesi di trattativa, senza un'ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da Fim Cisl e Uilm Uil con Federmeccanica Assistal,  l'ipotesi di rinnovo del Contratto  Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015.

L'intesa interessa in tutta Italia oltre 1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici, 500 mila in Lombardia, 40.000 a Bergamo.  

L'aumento medio salariale definito è di130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell'elemento perequativo -  pari a 485 euro l'anno- destinata ai lavoratori che non godono della  contrattazione  aziendale.  Inoltre  sono  state  aumentate  le  maggiorazioni  per  i  turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità. 

Sul fronte del welfare contrattuale, l'accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese  al  Fondo  sanitario  integrativo  MètaSalute,  che  arriverà  fino  a  108  euro  l'anno entro il 2015. 

«L'abbiamo voluto, l'abbiamo fatto e siamo molto soddisfatti!». Così Valentino Gervasoni ha salutato il varo dell'ipotesi di CCNL. Per il segretario bergamasco dei metalmeccanici CISL "ancora una volta grazie alla FIM e alla UILM  vede la luce un contratto firmato prima della scadenza di quello in vigore, senza scioperi e perdite di salario per il lavoratori in un contesto che continua a essere di preoccupante recessione.  È senza dubbio un accordo di grande qualità, in cui le parti hanno assunto positivamente le proprie responsabilità per rispondere in modo intelligente a esigenze molto concrete per le imprese e per i lavoratori. La soddisfazione va anche oltre i contenuti specifici, di per sé positivi, perché pensiamo sia la condizione per favorire concretamente il rilancio delle imprese, del lavoro e delle condizioni dei lavoratori e per le prospettive del nostro paese: la rilevanza del settore metalmeccanico da questo punto di vista è indiscutibile. È un'opportunità - conclude Gervasoni - per chi in questi mesi ha seminato zizzania e foschi auspici per riconsiderare le proprie posizioni, per tornare insieme a occuparsi concretamente dei problemi della gente. Speriamo non rimanga solo un auspicio».

Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela  della  malattia :  aumentano  i  periodi  pagati  al  100%,  mentre  i  periodi  oggi  pagati  al 50%  vengono innalzati  all'80%;  inoltre  trascorsi  61  giorni,  ogni  nuovo  evento  viene considerato  a se stante e  quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto  nel  vecchio   contratto,  la cui  regola  precedente  che  penalizzava  le  malattie  brevi effettuate  nei  tre  anni  è  stata  modificata:  da  oggi ,  infatti,   sarà  calcolata  sull'anno,  e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni).  

Sulla questione dell'orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori  e  le  necessità  di  flessibilità  aziendale  richieste  dal  mercato,  uno  scambio garantito da precise procedure.   E' prevista la possibilità di flessibilità in  entrata e uscita dal lavoro  che  va  incontro  alle  esigenze  familiari.  Vengono  aumentati  di  16  ore  annue  i  limiti previsti  oggi  per  l'orario plurisettimanale  e  lo  straordinario,  consentendo  alle  aziende  un mix  tra  questi  due  istituti contrattuali  (fino  a  120  ore  annue) ,  ma  con  precisi  limiti.  Tale ulteriore  disponibilità  viene retribuita  con  una  maggiorazione  del  58%. Inoltre,  l'intesa amplia   la  possibilità  dell'utilizzo individuale   dei  permessi  (par)  e  consentito  nei  casi  di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all'azienda. 

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero,  in  particolare  sull'apprendistato  e  sui  contratti  a  tempo determinato  sono  state introdotte  nuove  tutele.  Sul  part-time  si  è  per  la  prima  volta ottenuta  la  garanzia  di accoglimento  della  richiesta  dei  lavoratori  in  materia,  sia  pure nell'ambito del 4% della forza lavoro.

«L'intesa raggiunta oggi - commenta Giuseppe Farina, segretario generale Fim Cisl -  rappresenta un  segnale positivo per il Paese. Da  oggi i lavoratori metalmeccanici, malgrado la  grave crisi economica,  avranno  maggiori  certezze salariali e di stabilità del lavoro, mentre  le imprese  potranno  contare  su  relazioni  sindacali  più  certe  e  significative  che  possono favorire e accompagnare la ripresa economica e il rilancio del Paese". 

"Siamo soddisfatti, i lavoratori si tutelano firmando i contratti - è il commento Nicola Alberta, segretario generale FIM Lombardia -. L'intesa difende il potere d'acquisto dei salari, smentendo chi ha lanciato falsi allarmi, ed è tanto più positiva in questa difficile fase di crisi per i lavoratori".

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