Le pensioni alle «quindicenni»
Cisl: «Riconosciuto un diritto»

Il dietrofront del ministro Fornero sulla questione delle «quindicenni» porta «soddisfazione e motivato orgoglio» alla Cisl di Bergamo. Il ministro del Lavoro ha infatti dato il proprio via libera alla circolare dell'Inps che tutela circa 65.000 lavoratori.

Il dietrofront del ministro Fornero sulla questione delle «quindicenni» porta «soddisfazione e motivato orgoglio» alla Cisl di Bergamo. Il ministro del Lavoro ha infatti dato il proprio via libera alla circolare dell'Inps che tutela circa 65.000 lavoratori, che potranno accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi di 15 anni previsti dalla cosiddetta riforma Amato del 1992.

La comunicazione è arrivata dal dicastero in una nota, spiegando che la circolare chiarisce il quadro circa il "mantenimento del diritto di alcune decine di migliaia di lavoratori".  Con questo atto, si sottolinea nella nota, "si conferma l'attenzione posta dal ministero del Lavoro nei confronti delle esigenze di lavoratori a particolare rischio di disagio sociale".

Da Bergamo, e dalla Cisl, era partito il grido d'allarme contro un'idea che avrebbe colpito, e duramente, migliaia di persone, soprattutto donne, che avevano pagato almeno 15 anni di contributi e oggi non si sarebbero visti riconosciuti i diritti conquistate.

Cisl e Fnp avevano da subito messo in guardia il ministero da un possibile scenario come quello degli esodati. “Questa situazione riguarda migliaia di donne in provincia di Bergamo – sostiene Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl -. Molte donne, infatti,  tra gli anni 70 e 80 hanno lasciato il lavoro sulla base di precise disposizioni pensionistiche e contributive: non si poteva oggi negare a ognuna di esse il diritto di venir ripagate in base a quanto versato”.

"Un paese moderno che ha preso atto di dover fare sacrifici - scrive la Cisl - non può accettare che questi vengano caricati su persone abbandonate senza nessuna tutela. I nostri appelli e le nostre iniziative hanno sortito l'effetto di alzare il velo sulla questione, e oggi raccogliamo i frutti di un lavoro che, anche sotto traccia, non ha mai smesso di cercare di raggiungere l'obiettivo”.

Anche dalla segreteria dei pensionati Cisl di Bergamo giungono dichiarazione di naturale soddisfazione. “Abbiamo raccolto oltre 1000 firme di donne assolutamente indispettite dall'intenzioni del Governo di tagliare diritti conquistati. Oggi possiamo con forza e orgoglio dire che ce l'abbiamo fatta. Aspettiamo comunque le disposizioni che verranno emanate nei prossimi giorni, ma si può tranquillamente affermare che anche per le “quindicenni” la pensione non rimarrà un miraggio”.

“Non sappiamo quanto conti in queste decisioni la campagna elettorale in corso – conclude Piccinini -, ma in questo caso andrebbe ricordato ai “tecnici al governo” che andrebbero riviste anche le decisioni sulla 236, che hanno inferto un altro duro colpo al mercato del lavoro”.

La legge di stabilità dell'esecutivo Monti  ha infatti cancellato il finanziamento alla legge che consentiva alle imprese che eventualmente riassumevano lavoratori in mobilità di aziende con meno di 15 dipendenti di usufruire di incentivi, con una riduzione degli oneri previdenziali. “È un provvedimento che, colpisce persone già in stato di disagio occupazionale, crea problemi ai disoccupati e penalizza le imprese in un momento molto difficile. Ci auguriamo che l'aria della campagna possa far cambiare idea”.

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