Ubi andrà fino in fondo
Agliardi: ultima sentenza assolto

Non arriva nessun commento ufficiale dai vertici di Ubi Banca, all'indomani della scoperta che uno dei membri eletti nel nuovo consiglio di sorveglianza, il commercialista Dorino Mario Agliardi, componente della lista Resti, ha alle spalle una condanna per bancarotta fraudolenta.

Come era prevedibile, non arriva nessun commento ufficiale dai vertici di Ubi Banca, all'indomani della scoperta che uno dei membri eletti nel nuovo consiglio di sorveglianza, il commercialista Dorino Mario Agliardi, componente della lista Resti, ha alle spalle una condanna per bancarotta fraudolenta (a due anni, passata in giudicato nel 2009, senza menzione, con pena sospesa, per il fallimento della società editrice Investeditor srl).

Ma il legale dell'interessato fa sapere che c'è una recente evoluzione del caso, «con la Corte d'appello di Venezia che un mese fa, attraverso un processo di revisione, ha riabilitato completamente Agliardi, assolvendolo: quindi per noi non esistono problemi legati a fattori di onorabilità».

Di sicuro, al di là delle sentenze e delle dispute giuridiche, il caso fa comunque discutere, e la Bergamo economica s'interroga in queste ore, perché se esistono temi su cui l'opinione pubblica è diventata ormai intransigente sono proprio quelli legati alla trasparenza e ai motivi di opportunità, che il terzo gruppo bancario del Paese non può e non ha intenzione di sottovalutare.

Peraltro proprio la terza lista aveva fatto della trasparenza uno dei cavalli di battaglia della sua campagna, ma Andrea Resti contrattacca: «È stata data della vicenda una visione parziale ed eticamente non corretta: le responsabilità sono già state vagliate, non ho altro da aggiungere se non rimandarvi al diretto interessato».

Intanto il neopresidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio non intende intervenire personalmente nella disputa: «In questo momento, non c'è nessuna dichiarazione da fare: ci affidiamo alle procedure di verifica del caso». Ci sono infatti 30 giorni di tempo in cui la banca dovrà vagliare la documentazione di ognuno dei candidati per capire se i requisiti di professionalità e di onorabilità di ognuno siano compatibili con le norme previste dallo specifico decreto ministeriale legati ai requisiti per le società quotate.

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