Lavoro, disoccupati in aumento
In Bergamasca a quota 33.466

Non si ferma l'emorragia di posti di lavoro nel bergamasco.Tra il 2011 e il 2012, infatti, il numero dei disoccupati nella nostra provincia conosce l'incremento più alto di tutta la Lombardia. A Bergamo i disoccupati nel 2012 sono diventati 33.466, con un incremento del 65%.

Non si ferma l'emorragia di posti di lavoro nel bergamasco.Tra il 2011 e il 2012, infatti, il numero dei disoccupati nella nostra provincia conosce l'incremento più alto di tutta la Lombardia. Se a Bergamo, nel 2011, i disoccupati erano 20.200, nel 2012 sono diventati 33.466, con un incremento del 65%. Le altre due province dove la crisi ha picchiato di più sono Monza e Brianza con +52,5 per cento (da 20.559 a 31.358) e Pavia con +59,3 per cento (da 12.385 a 19.732).

Questi i risultati di un'elaborazione di Uecoop (la centrale cooperativa promossa da Coldiretti che raggruppa realtà di tutti i settori: dall'edilizia al sociale, dai servizi ai trasporti all'agricoltura) su dati regionali Istat. A livello regionale, invece, la disoccupazione è cresciuta di oltre 84mila unità, passando da 261.417 a 346.055 con un balzo del 32,4 per cento.

Secondo il direttore della Coldiretti di Bergamo, Gianfranco Drigo, la nostra provincia viene colpita in modo così pesante perché "è caratterizzata da un settore manifatturiero importante, rispetto ad altre realtà". E dunque, nella crisi attuale, "il rischio di perdita di posti lavoro è certamente maggiore rispetto ad altre realtà". Invece, sottolinea Drigo, "probabilmente il settore agricolo è quello che ha saputo reagire meglio alla crisi, valorizzando le peculiarità dei diversi territori". Mentre "le industrie delocalizzavano", il settore agricolo "è risultato vincente andando controcorrente".

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