Salone di Genova più breve
Meno bergamasche in scena

È stato annunciato come un salone rivoluzionario all'insegna dell'evoluzione, ma al tempo stesso prevede un calo da 9 a 5 delle giornate espositive. E numerose aziende bergamasche hanno deciso di disertare.

È stato annunciato come un salone rivoluzionario all'insegna dell'evoluzione, ma al tempo stesso prevede un calo da 9 a 5 delle giornate espositive. Una specie di anno zero per Genova, al cui taglio del nastro ha confermato la sua presenza anche il presidente del Consiglio Enrico Letta. Intanto però numerose aziende bergamasche, tra le quali non poche icone del «made In Italy», hanno scelto di non fare rotta su Genova, virando verso altri porti a caccia dei venti della ripresa che paiono comunque ancora distanti.

Saranno infatti soltanto 8 le realtà orobiche di un settore, quello nautico, strategico per la nostro provincia e che a livello nazionale occupa il 5° posto nelle esportazioni. Una disaffezione evidente, quella per il Salone: 20 al via nel 2008 (anno record), 19 nel 2009, 17 nel 2010, 16 nel 2011, 12 nel 2012, sino all'«annus horribilis» dell'edizione che prenderà il via dal 2 al 6 ottobre. Ad attraccare alla sfida mondiale saranno: Rio Yacht di Chiuduno, Riva (Gruppo Ferretti) di Sarnico, Sessa Marine di Cividate al Piano, per la cantieristica, Aemme Colori di Ranica, Besenzoni di Sarnico, Foresti e Suardi di Predore, Italian Propellers di Grumello del Monte e Tecnoinox di Seriate per gli accessori.

Già l'anno scorso si era dovuto fare i conti con una «fuga» ben visibile, con assenze di prestigio tra le quali Sessa Marine. Quest'anno a disertare anche diverse realtà di cantieristiche. A partire da Uniesse Marine di Chiuduno e da Antema Yaching di Bergamo, oltre a Italvipla di Grumello del Monte.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 19 settembre

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