Programma di aiuti per le famiglie
Credito bergamasco nell'accordo

Il Credito Bergamasco ha aderito all’accordo quadro sottoscritto tra l’Associazione bancaria italiana (Abi) e la Conferenza episcopale italiana, volto alla realizzazione di un programma nazionale di microcredito per aiutare le famiglie in difficoltà.

Il progetto ha dimensione nazionale e si basa su un fondo di garanzia istituito dalla Cei che parte con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro che potrà essere ampliata successivamente. I prestiti garantiti dal fondo saranno destinati alle famiglie che si trovano in temporanea difficoltà con almeno tre figli a carico o gravate da situazioni di malattia o disabilità che a causa della crisi economica abbiamo perso la fonte di reddito. L’altro requisito indispensabile per accedere a questo tipo di finanziamento è la predisposizione di un progetto per il reinserimento lavorativo o per l’avvio di una attività imprenditoriale. Le famiglie interessate ad ottenere i finanziamenti potranno rivolgersi alla Caritas o agli uffici diocesani a partire dal mese di settembre.

I finanziamenti avranno un importo massimo pari a 6 mila euro, eventualmente aumentabili di ulteriori 6 mila euro. Le richieste di finanziamento legate al Fondo saranno vagliate in prima istanza dalle Caritas diocesane, o altri uffici indicati dal vescovo locale: tali strutture verificheranno che i richiedenti abbiano i requisiti previsti dall’accordo, assisteranno le famiglie nella preparazione dei progetti di reinserimento lavorativo o di avvio d’una attività in proprio, e seguiranno attraverso degli incontri periodici – almeno tre all’anno- il percorso successivo delle famiglie.

«La costituzione del Fondo di garanzia promossa dalla Cei – commenta Cesare Zonca, presidente del Credito Bergamasco – è un’iniziativa importante e concreta che dà spazio, nella politica di solidarietà, a interventi tesi a supportare le famiglie in situazioni difficili. Il Creberg ha dato convinta adesione, con tutte le banche del Gruppo Banco Popolare, al piano concordato fra la Cei e l’Abi riconoscendo in esso uno strumento utile per affrontare una crisi economica straordinaria per vastità, intensità e durata».

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