Meccanici e crisi: primato bergamasco
in Lombardia, coinvolte 679 aziende

In Lombardia sono 4.412 le aziende metalmeccaniche colpite dalla crisi: in Bergamasca 679. E dai problemi legati alla crisi in Lombardia sono coinvolti complessivamente 137.989 lavoratori (dei 174.605 occupati nelle aziende in difficoltà). Ben più di uno su cinque, di queste tute blu interessate da Cassa integrazione (sia essa ordinaria, straordinaria e in deroga) e mobilità sono bergamaschi.

In valori assoluti 29.010 lavoratori. È questo il triste primato che la nostra provincia può vantare nel corso del primo semestre del 2009 secondo le evidenze del 26° Rapporto sul settore metalmeccanico della Lombardia condotto dalla Fim-Cisl Lombardia e presentato ieri.

«Già i dati delle precedenti analisi evidenziavano che Bergamo era la realtà più a rischio - commenta Ferdinando Uliano, segretario provinciale della Fim-Cisl di Bergamo -: d'altra parte come poteva essere diversamente visto come la crisi sia, ormai, pienamente industriale. E visto come Bergamo, così come Brescia, è da sempre una delle province più industriali d'Italia. Il problema - evidenzia ancora il leader sindacale - è che la situazione sta costantemente peggiorando e, dal punto di vista qualitativo, siamo ormai ad una fase di svolta».

Come sottolinea Uliano, infatti, l'attuale situazione «va analizzata su dati quantitativi certi e non sulle speranze». «Per Bergamo i numeri, che non mentono, indicano 29 mila occupati coinvolti da ammortizzatori sociali a cui, però, vanno ad aggiungersi i quasi 2.800 lavoratori occupati nel settore artigianale nelle circa 530 aziende metalmeccaniche artigiane che hanno attuato la cassa in deroga».

Ebbene, secondo Uliano, il brutto deve ancora venire: «Nei prossimi mesi, a partire dal periodo dopo ferie, saremo investiti da questioni legate alla tenuta dei livelli occupazionali. Purtroppo lo dichiarano già le associazioni imprenditoriali, ma anche alcune imprese si sono espresse in questo senso: esaurita la copertura della Cassa ordinaria, ormai applicata dal settembre 2008, molte aziende si apprestano a dover intervenire, obbligate dalla situazione oggettiva dei mercati, processi di ristrutturazione organizzativa». In altri termini, posti di lavoro davvero a rischio.

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