Bankitalia, in Lombardia l’economia va meglio ma c’è il nodo di infrastrutture e innovazione

All’inizio del 2006 si sono rafforzati i segnali di recupero dell’economia lombarda, che sembra ora in grado di agganciare la ripresa dell’Europa, ma rimangono i nodi strutturali dell’innovazione e delle infrastrutture. È quanto emerge dal rapporto di Bankitali presentato oggi a Milano. Gli imprenditori - dice la Banca d’Italia - rimangono cauti e guardinghi, e - secondo Salvatore Messina, direttore della sede di Milano - gli investimenti produttivi nel 2005 non sono cresciuti nella maniera auspicabile.

La ripresa congiunturale in atto riporterà la Lombardia e l’Italia ad una crescita positiva ma di entità limitata e insufficiente per la regione e per il Paese per tornare ad una crescita duratura. Nell’industria lombarda l’aumento degli ordini, soprattutto dall’estero, è proseguito in maniera sostenuta nei primi mesi del 2006 con una corrispondente rapido aumento della produzione (+3,6% nel primo trimestre): il traino viene da meccanica, chimica e servizi per le imprese.

La Lombardia conta su una maggiore incidenza della spesa in ricerca e sviluppo in rapporto al Pil grazie ad una forza lavoro più qualificata e una più intensa innovazione. Ma, sottolinea Banca d’Italia, sconta un ritardo nel confronto con le regioni europee di comparabile livello di sviluppo, soprattutto per il vincolo della dimensione delle imprese. Nelle infrastrutture la regione è debole: rispetto alla media nazionale, i chilometri di strade in rapporto alla superficie sono inferiori del 13,9% mentre le dotazioni di ferrovie in rapporto alla popolazione sono inferiori in modo significativo.

Sul fronte delle cifre il valore aggiunto regionale è aumentato negli ultimi anni a un ritmo inferiore a quello medio nazionale e la struttura produttiva è progressivamente peggiorata, avvicinandosi alla media nazionale: il peso dei settori a tecnologia elevata o medio-alta, per esempio, era pari al 36,3% nel 1995 contro il 32,6% italiano mentre nel 2004 la cifra è scesa al 34,7% (31,2% in Italia).

(21/06/2006)

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