Bpm, al bivio tra Ubi e Banco
In caso nozze Bergamo resta duale

Bpm al bivio del risiko bancario tra Banco Popolare e Ubi Banca. Proprio nel giorno in cui è atteso un incontro tra il Ceo di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, il numero uno della banca bergamasca, Victor Massiah, e le banche advisor, si delineano schemi di possibili aggregazioni.

Col Banco Popolare, spiegano fonti, l’idea sarebbe di creare una Superpopolare con sede a Verona e con un consiglio composto da 9 consiglieri veronesi, 7 milanesi e tre indipendenti (di cui 2 in quota ai sindacati di categoria Fabi e Uilca). Carlo Fratta Pasini resterebbe presidente e Castagna Ceo. Controllata al 100% della super-holding ci sarebbe la Bpm Spa che a sua volta avrebbe un Cda composto da 4 consiglieri di Piazza Meda e 3 del Banco. L’autonomia della Milano verrebbe garantita per almeno 3/6 anni.

Nello schema Ubi, invece, la governance resterebbe duale. Il processo di transizione durerebbe circa un anno e mezzo e poi le due realtà verrebbero fuse. Massiah resterebbe Ceo, Castagna direttore generale.

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