Dai laboratori Italcementiin arrivo il cemento ecologico

Nei laboratori di Bergamo del gruppo Italcementi è stato messo a punto il cemento ecologico a cui è stato dato il nome di Tx Millennium, dove Tx sta per titanio. Millennium sta per 2000, l’anno del Giubileo, l’anno del progetto "50 Chiese per Roma". Una di queste, la Dives in Misericordia, pronta la primavera prossima, è un’architettura di vele bianche disegnate dall’americano Richard Meier e realizzate, nel quartiere Tor Tre Teste della capitale, con il cemento bianco creato nei laboratori di via Camozzi. Un cemento con due caratteristiche. La prima è il colore. Il mix di cemento e biossido di titanio, con aggiunte di additivi, studiato a tavolino, ha una dote: non si sporca. Il suo colore - bianco, grigio o qualsiasi altra tinta rigorosamente tenue, perché se fosse intenso assorbirebbe troppa luce e il lavoro del titanio verrebbe compromesso - rimane inalterato nel tempo e questa qualità è già provata da una montagna di dati, studi e verifiche.La seconda proprietà è la capacità di imitare la fotosintesi naturale degli alberi. Come succede con le piante, tutto parte dalla luce del sole. Questa attiva il biossido di titanio contenuto nel cemento che, soprattutto nelle sue particelle più esterne al materiale, interagisce con l’ossigeno e ossida le sostanze inquinanti presenti nell’aria che scivola lungo la superficie in Tx Millennium. In questo modo Italcementi conta di ridurre di un livello significativo la quantità di ossidi di azoto e altri residui dannosi volatilizzati in atmosfera.Per sapere con certezza di quanto si potranno abbattere gli inquinanti rivestendo edifici e strade di questo cemento si prevede che partiranno a breve test in ambiente urbano. Per questo aspetto Italcementi collabora con la Global Engineering di Milano. In laboratorio i ricercatori hanno calcolato che rivestire di Tx Millennium il 15% delle superfici a vista di una città consente di dimezzare l’inquinamento. Ora serve la prova delle rilevazioni empiriche in una città. Il test sarà condotto con l’intervento anche dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, alla quale è affidato il compito di registrare la qualità dell’aria e di certificare l’azione pulente effettuata dal cemento. La materia prima uscirà dallo stabilimento di Rezzato, uno dei centri di produzione del gruppo Pesenti che ha già fornito il cemento utilizzato nella versione bianca per la chiesa Dives in Misericordia di Roma. Quello nella versione grigia, prodotto in una cementeria francese, è stato usato per la Città della Musica e delle Belle Arti di Chambéry, in Francia. Sono già state rivestite anche una casa ad Albino e un altro edificio a Monza.Tx Millennium è oggetto anche di un progetto europeo che Italcementi porta avanti in partnership con altre imprese. Il piano di ricerca si chiama Picada, Photocatalytic Innovative Coverings Applications for Depollution Assessment, ovvero applicazioni per coperture fotocataliche innovative per processi di disinquinamento. Partecipano, oltre al gruppo Pesenti, la francese Gtm Construction, la Millennium Inorganics (filiale inglese di una società chimica americana), la Dansk Beton Technik produttrice di calcestruzzo in Danimarca, il centro di ricerche francese sui materiali Cstb, l’italiano Cnr, l’Università di Salonicco e l’Università di Atene. Picada ha un budget di 4 milioni di euro, finanziato per metà dall’Unione europea. Il progetto punta a validare la "fotocatalisi urbana" a Parigi, Atene, Copenaghen e Napoli. I test saranno effettuati fra il 2003 e il 2004. In Grecia il cemento "ecologico" sarà provato nel villaggio olimpico, che di conseguenza dovrà essere rivestito di Tx Millennium prima del 2004.Ogni medaglia ha il suo rovescio. Viene il dubbio che anche questo cemento alla fine possa "tradire" l’ambiente. Luigi Cassar, direttore centrale del settore Ricerca Sviluppo di Italcementi, tranquillizza: "Al meglio delle nostre conoscenze, il problema per ora non si pone. Le quantità di biossido di titanio utilizzate sono molto piccole e le ridurremo sempre di più. Il biossido di titanio è presente già nell’ambiente. Non aggiungiamo un prodotto chimico di sintesi estraneo". Così il cemento prova ad aiutare la natura.

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