Expo, padiglione rimovibile per Dubai
Le vetrate installate dalla Metal-Ser

È uno dei padiglioni più attesi per questo Expo e anche per il prossimo. Quello degli Emirati Arabi Uniti, progettato dall’archistar londinese Norman Foster, al termine dell’evento milanese verrà infatti smontato e portato a Dubai, per essere riutilizzato nell’esposizione universale del 2020.

Uno degli elementi caratteristici, le grandi vetrate sulle facciate d’ingresso, sono «made in Bergamo». È la Metal-Ser srl di Grassobbio ad aver fornito la progettazione e l’installazione di queste «facciate continue» che si presenteranno davanti agli occhi di tutti i visitatori che decideranno di entrare all’interno di questo sito espositivo.

Norman Foster (l’architetto che ha realizzato il Millennium Bridge di Londra, ha ristrutturato il Reichstag di Berlino e che, tra i lavori in corso, ha il «Two World Trade Center» di New York) si è ispirato per questo padiglione all’elemento onnipresente nel paesaggio degli Emirati Arabi Uniti, cioè la sabbia: i visitatori cammineranno per 75 metri avendo a fianco pareti ondulate come le dune del deserto mosse dal vento.

«Con orgoglio - spiega Maurizio Colpani, l’amministratore della Metal-Ser - possiamo dire che i nostri serramenti sono stati scelti perché rispondono in pieno a questi requisiti». Grandi fino a dodici metri di altezza, le facciate continue dal punto di vista dell’isolamento termico e acustico «sono state studiate e realizzate - sottolineano i tecnici dell’azienda bergamasca - in modo da svolgere il loro compito in due situazioni ambientali completamente diverse, sia a Milano fra poco più di un mese, sia a Dubai fra cinque anni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA