Integrativo alla Lactis di Albano
135 dipendenti, banca ore solidale

Dopo mesi di confronto e una non stop di tre giorni tra il coordinamento nazionale Fai, Flai, Uila e la direzione aziendale, è stato firmato il rinnovo del contratto integrativo del Gruppo Parmalat, scaduto lo scorso 31 dicembre, che interessa più di 2000 lavoratori e 11 stabilimenti in Italia. A Bergamo, il contratto viene applicato alla Lactis di Albano S. Alessandro, stabilimento che occupa 135 dipendenti.

Gigi Bramaschi, segretario generale di Fai Cisl Bergamo, e Valentino Rottigni , della Flai Cgil provinciale, esprimono «un giudizio positivo per il primo accordo integrativo di Gruppo dopo il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare, realizzato durante l’anno di ultrattività previsto dal rinnovo Ccnl industria del febbraio scorso. Soddisfacenti sono soprattutto i risultati normativi ed economici realizzati in un contesto di difficoltà per l’intero settore lattiero-caseario che rappresenta l’area del “core business” di Parmalat».

Tra i risultati più apprezzati l’avvio di un processo di armonizzazione teso a recuperare le differenze economiche del premio di risultato tra i diversi siti del Gruppo; il miglioramento delle tutele sull’area della conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro in particolare in caso di malattia o nascita del figlio; l’introduzione di una banca ore e ferie non godute cedute volontariamente dai lavoratori a colleghi che abbiano esigenze di assistenza di familiari con gravi patologie o handicap (in tal caso è prevista una compartecipazione dell’azienda fino ad un massimo di 40 ore per caso).

L’incremento dei premi per obiettivi a regime sarà pari ad 222 euro per i siti e le fasce più elevate, superando i 2.800 euro annui, mentre per quelli con importi inferiori l’incremento è pari a 299 euro. «Questo rinnovo - concludono Bramaschi e Rottigni - conferma l’importanza della contrattazione di secondo livello dove esigenze aziendali e tutela dei lavoratori possono trovare un valido punto d’incontro per il raggiungimento di obiettivi di interesse comune».

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