La grandinata di Ferragosto ha compromesso la vendemmia

A cinque giorni dalla grandinata che ha colpito alcune aree della provincia di Bergamo, i tecnici della Coldiretti tracciano un bilancio un po’ più approfondito dei danni riportati dal settore vitivinicolo. La forte tempesta di ghiaccio che nel giorno di Ferragosto ha sferzato l’area orientale della Valcalepio, che va da Chiuduno, Grumello, Castelli Calepio, Gandosso, Foresto Sparso, Villongo, Adrara San Martino fino a Sarnico, ha purtroppo gravemente compromesso la qualità e la quantità delle uve e sicuramente avrà ripercussioni negative sull’imminente vendemmia. Mediamente sono stati stimati danni attorno al 30%, che in alcuni casi però raggiungono anche punte del 40%. Questo comporterà un calo quantitativo e qualitativo delle uve del 20-30% rispetto allo scorso anno e inciderà negativamente sui risultati di un annata che già non si preannunciava tra le migliori. Le abbondanti piogge di maggio e giugno avevano favorito l’insorgere in molti vigneti di alcune malattie come la peronospora e l’odio (ad essere colpite da questi problemi fitosanitari sono state soprattutto le uve di merlot e chardonnay) mentre i vigneti situati nella zona di Mapello e di Sotto il Monte avevano subito gli effetti negativi della grandinata dello scorso 30 luglio che aveva causato danni del 10-20%, penalizzando soprattutto la qualità delle uve.I pochi fortunati che non sono stati interessati da eventi atmosferici particolari si prevede che avranno una produzione più o meno uguale quella dello scorso anno.L’anomalo andamento climatico ha influito anche sull’inizio della vendemmia. Le operazioni di raccolta per le uve bianche da spumante stanno iniziando in questi giorni mentre quelle per le uve bianche classiche e per le uve rosse slitteranno di circa 15 giorni rispetto allo scorso anno. In generale i viticoltori sono preoccupati dal fatto che molto probabilmente anche quest’anno i prezzi delle uve subiranno un ulteriore calo a causa della crisi mercato generalizzata e della non eccellente qualità delle uve. Il trend negativo ha avuto inizio tre anni fa e ha fatto segnare un calo medio annuo del prezzo di circa il 10% .“Negli ultimi anni il settore vitivinicolo provinciale ha fatto molti progressi – afferma il presidente della Coldiretti bergamasca Giancarlo Colombi – è importante quindi sostenerlo con interventi mirati affinché possa superare questi momenti di difficoltà e possa continuare a crescere, arricchendo così il paniere dei nostri vini di qualità e contribuendo a valorizzare il nostro territorio”.  (20/08/2008)

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