Ladyberg, continua la protesta con presidio davanti all’azienda

L’assemblea dei lavoratori della Ladyberg, l’azienda di biancheria intima che ha annunciato l’intenzione di mettere in mobilità 28 dipendenti (su un totale di 84), ha deciso di attuare venerdì 20 maggio, dalle 8 alle 9.30, un presidio davanti ai cancelli dell’azienda. Durante l’assemblea, Filtea-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil hanno informato i lavoratori in merito ai contenuti dell’incontro avuto con l’azienda martedì scorso, e concluso con un nulla di fatto.La protesta, dunque, continua e per il 27 maggio prossimo, data in cui i sindacati incontreranno di nuovo i dirigenti dell’azienda, è previsto un altro presidio.

Le 28 dipendenti a rischio sono tutte donne, con un’età media tra i 40 e i 50 anni, quindi difficilmente ricollocabili. Dopo il trasferimento all’estero dei reparti di confezione e cucito, ora la linea che l’azienda sembra seguire è quella di portare fuori dal paese anche il taglio e la preformazione.

Intanto, la CGIL segnala che ieri l’azienda ha fatto togliere le bandiere, da una settimana appese alle cancellate. Pur ammettendo che si tratta di proprietà privata, la CGIL si è dichiarata stupita per un episodio che non era mai successo prima, soprattutto nel bel mezzo di una vertenza.

(19/05/2005)

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