Ladyberg: tra azienda e sindacati è stallo Nessuna trattativa. In vista nuove agitazioni

Sindacati (Filtea-Cgil, Femca-Cisl, Uilta-Uil) e dirigenza della Ladyberg di Grassobbio si sono incontrati per la terza volta, nella sede dell’Unione Industriali, per trattare della mobilità di 28 dipendenti (su un totale di 84), annunciata dall’azienda di biancheria intima ad inizio maggio. Un incontro che per i sindacati «è andato male», e al momento sembra non esserci margine di trattativa.

Il segretario generale della FILTEA-CGIL Patrizio Mossali spiega che «l’Azienda apre nella forma, ma nei fatti chiude le possibilità di trattativa. Non ci sono, infatti, sostanziali novità: la Ladyberg dice di essere disponibile a trovare una soluzione ma, in concreto, questa dichiarazione si riduce alla proposta deludente di ri-occupare solo 8 lavoratori su 28. I dirigenti mantengono l’intenzione di chiudere i reparti di produzione».

L’incontro azienda-sindacati si è chiuso senza una ulteriore convocazione e intanto, per martedì prossimo 31 maggio, sono già fissate le assemblee con i lavoratori per decidere nuove agitazioni.

Le 28 dipendenti a rischio sono tutte donne, con un’età media tra i 40 e i 50 anni, quindi difficilmente ricollocabili. Dopo il trasferimento all’estero dei reparti di confezione e cucito, ora la linea che l’azienda sembra seguire è quella di portare fuori dal Paese anche il taglio e la preformazione.

(27/05/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA