Lavoro, diploma e laurea «pagano»
L’occupazione è più stabile

I dati del Quadrante del lavoro della Regione Lombardia elaborati dall’Ufficio studi della Cgil Bergamo. Lo scorso anno gli avviamenti al lavoro di diplomati sono stati circa un terzo del totale, 47.603, con un saldo positivo del 9,3%, pari a 4.423 unità. Ancora più alta la percentuale per i laureati, 11,3% (1.853 posti).

Il titolo di studio «paga». Nel mercato del lavoro bergamasco ,in rapida trasformazione, aumenta sempre di più il valore del diploma di scuola superiore. Oltre a fornire una credenziale di accesso privilegiato nelle aziende – la fame di diplomati in materie tecniche è altissima – il famoso «pezzo di carta» garantisce una maggiore stabilità occupazionale. La conferma arriva dai dati del Quadrante del lavoro della Regione Lombardia elaborati dall’Ufficio studi della Cgil Bergamo. Lo scorso anno gli avviamenti al lavoro di diplomati sono stati circa un terzo del totale, 47.603, con un saldo positivo del 9,3%, pari a 4.423 unità. Ancora più alta la percentuale per i laureati, 11,3% (1.853 posti).

Al contrario, per i lavoratori con un titolo di studio di scuola elementare e media, a fronte di ben 83.724 contratti attivati, alla fine il bilancio è solo di un più 3%. Un saldo positivo per l’occupazione dei diplomati dovuto a un incremento degli avviamenti (+48,5% tra il 2014 e il 2018) e a una minor crescita delle cessazioni (+32,8% nello stesso periodo).

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