Economia / Bergamo Città
Sabato 17 Maggio 2014
Le gelaterie per il Mondiale
Frigo Gelo sbarca in Brasile
C’è un pizzico di made in Bergamo nel nuovissimo terminal dell’aeroporto di San Paolo in Brasile. Ad accogliere i tifosi che giungeranno per i Mondiali di calcio tra meno di un mese sarà la gelateria di Frigo Gelo, il gruppo di Azzano San Paolo che fa capo alla famiglia Misurini.
C’è un pizzico di made in Bergamo nel nuovissimo terminal dell’aeroporto di San Paolo in Brasile. Ad accogliere i tifosi che giungeranno per i Mondiali di calcio tra meno di un mese sarà la gelateria di Frigo Gelo, il gruppo di Azzano San Paolo che fa capo alla famiglia Misurini e realizza gelaterie pronte per l’uso, cioè negozi completi di arredi e laboratori.
E quello del terminal 3 è solo il primo - inaugurato questa settimana in concomitanza con l’apertura della nuova avveniristica ala dell’aeroporto - di una serie di 50 punti vendita che, nell’arco di 5 anni, decolleranno verso le principali città del Brasile. E a luglio è pronta l’inaugurazione di un’altra gelateria a Rio de Janeiro, cuore del Mondiale.
«Un progetto partito tre anni fa in collaborazione con due giovani imprenditori italiani che hanno scelto di investire in Brasile - spiega Mirco Misurini, figlio del fondatore Marcello e a capo del settore tecnico dell’azienda -. Il Sud America è un mercato tutto da conquistare. Non ci sono gelaterie artigiane, e soprattutto italiane, con alti livelli di qualità. Certo il Brasile non è stato un obiettivo semplice. I dazi sono altissimi, come lo sono i prezzi per l’acquisto o affitto dei negozi nelle zone più prestigiose o di maggior frequentazione.
Il mercato estero continua ad essere dunque l’elemento trainante del gruppo di Azzano (che comprende la Icetech, che produce la macchine per gelato, e la Multiproget, che fabbrica gli arredamenti, quest’ultima in società con Luciano Bianchetti). A luglio si chiuderà la fornitura per l’Uruguay e verrà aperto il primo negozio a New York (negli States, Frigo Gelo è già presente a Las Vegas).
Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 17 maggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA