Mvb, spunta il rischio fallimento
Perché? Stipendi pagati a febbraio

Rischio fallimento perché... ha pagato i dipendenti. Leggerla così, banalizzando il concetto, sembrerebbe una follia. Il fatto è che in ballo ci sono leggi, una molteplicità di situazioni economiche e patrimoniali, il futuro di 330 lavoratori, la prospettiva industriale di una fabbrica storica della Bergamasca

Rischio fallimento perché... ha pagato i dipendenti. Leggerla così, banalizzando il concetto, sembrerebbe una follia. Il fatto è che in ballo ci sono leggi, una molteplicità di situazioni economiche e patrimoniali, il futuro di 330 lavoratori, la prospettiva industriale di una fabbrica storica della Bergamasca: la Manifattura di Valle Brembana.

Che la Manifattura di Valle Brembana negli ultimi periodi abbia vissuto un destino difficile è sotto gli occhi di tutti. Mercato del tessile in apnea, iniziative di riassetto industriale, politiche di rilancio compresse dall’arrivo della crisi economica globale, iniziative di rilancio tra piani d’investimento e sacrifici dei lavoratori gestiti con ammortizzatori sociali, incendio di parte dello stabilimento, presentazione della domanda di concordato in bianco.

Ecco. Proprio quest’ultimo atto formale è diventato, oggi, il momento più critico. Attualmente non per le iniziative e la progettualità che dovrà essere definita in questo piano, bensì per il fatto stesso che, con la presentazione della domanda concorsuale al Tribunale, a garanzia dei creditori tutti scattano determinati vincoli ed obblighi. E su uno di questi, a quanto pare, tutta la vicenda Mvb pare essere scivolata, come su di una buccia di banana. Anche se, in realtà, si parla di codici giuridici.

In pratica, presentando domanda di accesso al concordato il 24 febbraio scorso, tutti i debiti pregressi a quella data in teoria sarebbero dovuti essere «congelati». E così, effettuando il pagamento degli stipendi di febbraio ad 80 lavoratori (sui 330 in organico) che quel mese hanno prestato la loro opera in azienda (e che vantano comunque arretrati per altri 3-5 mesi), di fatto l’azienda rischia ora di finire in fallimento in quanto non autorizzata all’effettuazione di quel pagamento.

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