Novità Tari: non è tassabile l’area
dove si producono rifiuti speciali

Macellerie e distributori di carburanti producono rifiuti speciali, quindi dovranno pagare un importo più basso per la Tari, la tassa rifiuti.

Sembra un controsenso, invece non lo è. Perché chi produce rifiuti speciali deve già provvedere al loro smaltimento, e quindi la Tari sarebbe soltanto un costo ulteriore su un rifiuto già smaltito.

Una Risoluzione (n. 2/2014) emessa recentemente dal Ministero dell’economia e delle finanze – Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale, ha fatto chiarezza sull’applicazione della Tari ad alcune categorie imprenditoriali rappresentate da Confesercenti, le cui attività producono cospicui quantitativi di rifiuti speciali non assimilabili ai rifiuti urbani, come tali non assoggettabili - o almeno non completamente - a Tari (fra questi appunto le macellerie e i distributori di carburanti).

«La Risoluzione del Ministero, in sostanza, accoglie le ragioni che da tempo Confesercenti e Fiesa portavano avanti – sottolinea il bergamasco Mario Rossoni, presidente nazionale del Gruppo Carni Equine -. Finalmente il nostro impegno è stato premiato, abbiamo vinto una importante battaglia. Adesso i comuni dovranno recepire questo indirizzo e applicare una tassazione più equa. Per gli esercenti si tratterà di un alleggerimento del carico fiscale».

Sulla base della nuova interpretazione, in sostanza, l’intera area destinata all’attività produttiva (e non solo quella occupata da macchinari) sarà esentata dalla Tari per evitare «una ingiustificata duplicazione di costi, poiché i soggetti produttori di rifiuti speciali, oltre a far fronte al prelievo comunale, dovrebbero sostenere il costo per lo smaltimento in proprio degli stessi rifiuti».

La nuova disposizione - a parere del Ministero – «va nel senso di consentire una tassazione più equilibrata e più rispondente alla reale fruizione del servizio». Ovviamente, nel rispetto della norma, «l’esclusione dalla tassa avviene a condizione che i produttori di rifiuti speciali ne dimostrino l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente».

Applicando la Risoluzione in modo stringente, i titolari di esercizi quali macellerie o distributori di carburanti, produttori di rifiuti speciali, potranno infatti dichiarare ai Comuni che determinate superfici non sono da assoggettare a Tari e quindi «auto-decurtare» dette superfici dal computo della tassa. Il Ministero ha invitato i Comuni ad avviare consultazioni con le associazioni territoriali per prevenire l’insorgere di contenziosi. Confesercenti - conclude un comunicato - si mette a disposizione fin da subito.

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