Nuova licenza per la Kabi di Spirano
E gli abiti fanno impazzire Beyoncé

Il concerto, lo scorso 18 luglio, era in serata a San Siro, ma nel pomeriggio la sua stylist si è presentata nello showroom di via Cerva 30, in centro a Milano, per vedere la nuova collezione di Daniele Carlotta che già l’aveva vestita per l’acclamatissimo album «Lemonade». La star è quella mondiale, Beyoncé, e lo showroom è quello bergamasco, della Kabi di Spirano che proprio dai primi giorni di questo mese ha acquisito la licenza dello stilista siciliano.

Si tratta di un contratto quinquennale rinnovabile per la produzione e distribuzione worldwide della collezione donna, all’insegna di abiti di lusso e in particolare da sera, che hanno già reso famoso Carlotta, divenuto celebre ancora prima di Beyoncé per l’abito da sposa di Belen. Ad attirare l’attenzione in showroom e è stato un abito corto e svolazzante in chiffon di seta colore verde acqua che a Spirano è stato realizzato su misura per Beyoncé: la mattina seguente, svegliatasi dalle fatiche dello show canoro, la star se lo è trovato recapitato in albergo.

«Lo abbiamo cucito in quattro ore in azienda» spiega Dietelmo Pavoncelli, a capo con la moglie Gabriella Severgnini della Kabi di Spirano, dal 1980 realtà che produce un made in Italy legato alla moda, con licenze da passerella: prima Scognamiglio, successivamente Andrea Incontri, ora Carlotta. Il brand è già distribuito in 40 negozi, capi di lusso e in progetto anche una linea sposa che la Kabi ha competenza e tecniche per realizzare: «Ci stiamo occupando nella nostra attività di fornitori di prodotto finito anche di un famoso brand oltreoceano che veste il giorno più bello della vita – continua Pavoncelli -. La sartorialità è un valore aggiunto che offriamo ai nostri clienti di moda e che evidenzia il nostro made in Italy».

Con Carlotta le previsioni sono di chiudere il 2016 con 900 mila euro: «In base al nostro realistico business plan l’ipotesi di fatturato è di raggiungere i 6 milioni fra 3 anni, 10 fra 5». Per uno stilista tra i più emergenti sulla scena, un progetto che si affianca al marchio di proprietà +Mini, linea di capispalla che proprio con la scorsa stagione si è implementata: «Abbiamo inserito il bambino e la linea curvy, una decina di capi ciascuna, oltre ai tradizionali 35 modelli da donna – continua Pavoncelli -. Sempre disegnata da mia moglie, la collezione si è estesa per ampliare il mercato che ha sofferto delle sanzioni russe. Bene Corea e Giappone, vogliamo crescere in Europa e allargare i clienti che attualmente per +Mini sono 130». Con una novità per il 2017: «Una linea più lussuosa con materiali pregiati, tra cui le pellicce».

Se nel 2015 +Mini ha chiuso con un milione di fatturato (in tutto Kabi nel 2015 ha fatturato un milione e novecentomila euro), «il 2016 è in ripresa e crediamo di arrivare al milione e mezzo, oltre il doppio per il 2017». Con la nuova licenza su cui concentrarsi: «E in generale su un lavoro che non rinuncia a lavorazioni manuali, grazie ai nostri 28 dipendenti, e soprattutto ai dettagli». Che in Carlotta fanno la differenza, lui che è stato lanciato da Dolce e Gabbana lo scorso 2010 e sta avendo riconoscimenti dai mercati internazionali, molto apprezzato in Russia, Medio Oriente e Oriente. Ora gli Stati Uniti: «Soprattutto dopo questo abito di Beyoncè: la foto sui canali social ha ottenuto oltre un milione e ottocentomila like in due giorni». Un «giro social» che fa bene a Spirano: «Abbiamo fissato proprio nei giorni scorsi diversi appuntamenti con i principali department store degli Stati Uniti». La linea Tiziana Pavoncelli? «Resta un nostro progetto interno – commenta Pavoncelli - ma ora dobbiamo pensare a settembre, con la presentazione internazionale di Carlotta durante Milano Moda Donna».
Fabiana Tinaglia

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