Economia / Val Calepio e Sebino
Martedì 18 Settembre 2012
Olio bergamasco in difficoltà
Raccolta dimezzata dal maltempo
A causa delle intemperanze del clima, si stima che quest'anno il quantitativo di olio prodotto nella Bergamasca sarà dimezzato. Le prime operazioni di raccolta inizieranno a metà ottobre e gli operatori si stanno preparando con alcune preoccupazioni.
A causa delle intemperanze del clima, si stima che quest'anno il quantitativo di olio prodotto in provincia di Bergamo sarà quasi dimezzato. Le prime operazioni di raccolta delle olive inizieranno a metà ottobre e gli operatori del settore si stanno preparando ad affrontarle con alcune preoccupazioni.
«Per gli olivicoltori purtroppo si prospetta un raccolto piuttosto contenuto – spiega Valentino Ghirardelli, olivicoltore di Predore e presidente dell'Associazione Olivicoltori del Sebino -: il freddo intenso di febbraio ha compromesso molte piante di olivo anche nei comuni più vocati del lago d'Iseo come Predore e Riva di Solto. Inoltre, a causa delle continue pioggia primaverili, la fioritura ha avuto un andamento molto irregolare e questo ha compromesso l'allegagione, cioè la formazione dei frutti. Infine la siccità intensa di luglio ed agosto non ha favorito l'ingrossamento delle olive e si stima che il raccolto sarà mediamente del 40% in meno rispetto a quanto previsto».
In provincia di Bergamo la superficie interessata dall'olivicoltura è di circa 200 ettari, di cui il 60% distribuita sulle sponde del lago d'Iseo. Sono presenti impianti anche a Sotto il Monte, Pontida, Bergamo città alta, Cenate Sotto, Scanzorosciate Torre de Roveri, Brusaporto, Cenate Sopra, Carobbio degli Angeli. Le dimensioni medie di un uliveto aziendale è di circa 3000 metri. Nell'ultimo decennio c'è stata una riscoperta della coltivazione dell'ulivo ed è per questo che la superficie destinata a questa coltura ha avuto un notevole incremento, soprattutto nelle zone collinari più facilmente coltivabili della Valcalepio orientale.
La produzione di olio bergamasco non è particolarmente significativa, ma si prevede che entro il 2015, con l'entrata in produzione di nuovi oliveti, raggiunga il traguardo dei 500 quintali. «Se quest'anno per l'assenza prolungata della pioggia e le alte temperature la produzione di olio non sarà molto elevata - spiega Andrea Longaretti, tecnico della Coldiretti bergamasca – la qualità dovrebbe invece essere ottima. Negli ultimi anni diversi giovani agricoltori hanno riscoperto la produzione dell'olio e la diffusione degli oliveti oltre a rappresentare un'opportunità per l'economia ha caratterizzato ancora di più il paesaggio che circonda il lago d'Iseo, un aspetto questo che influenza positivamente anche il turismo perché crea degli scenari molto suggestivi».
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