San Giovanni, sciopero alla Brembo contro il trasferimento della produzione

Non hanno avuto tentennamenti i lavoratori della Brembo di San Giovanni Bianco (367 dipendenti): questa mattina hanno proclamato lo sciopero e si sono piazzati davanti alla portineria, a presidio della fabbrica. L’agitazione è stata decisa contro l’ipotesi del trasferimento della produzione a Mapello, a 32 chilometri di distanza, e l’accorpamento con lo stabilimento della Bibielle di Levate che fa traballare 196 posti di lavoro.

Un picchetto morbido, ma nessuno s’è presentato nei reparti e, in serata, i sindacati hanno sottolineato con soddisfazione che l’adesione alla protesta è stata totale. Ieri, all’Unione industriali di Bergamo, durante l’incontro tra direzione della Brembo e sindacati per discutere del piano industriale dell’azienda è emersa la volontà dei vertici di trasferire lo stabilimento a Mapello, con conseguente prospettiva di riduzione dei posti di lavoro. Subito è scattato un tam-tam tra gli operaie oggi le tre assemblee (una per ogni turno) indette dalle Rsu per informare i lavoratori dell’incontro con la direzione, si sono trasformate in una sorta di referendum - poi rivelatosi un plebiscito - sullo sciopero.

Nessuna tensione e da domani si tornerà a lavorare regolarmente, mentre una squadra (che in questi giorni ha riposato) sciopererà martedì. Domani, intanto, per trattare la delicata questione e le ripercussioni sul territorio, è stata convocata la Giunta della Comunità montana di Valle Brembana e il presidente della Comunità montana Piero Busi e l’assessore provinciale al Lavoro Giuliano Capetti incontreranno il presidente della Brembo, Alberto Bombassei. Giovedì prossimo è invece in programma una riunione tra Busi e i sindaci della Valle.

(04/02/2005)

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