Stagionali del turismo, mille a Bergamo
Pesa la nuova indennità di disoccupazione

Sono più di mille a Bergamo i lavoratori stagionali del turismo. Persone che saranno penalizzate dall’introduzione della Naspi, la nuova indennità di disoccupazione che sostituisce l’Aspi e la mini ASpi.

Sul tema interviene la Cisl che ricorda come valli, laghi e città rappresentino per queste persone, gran parte giovani, una risorsa lavorativa importante, che necessiterebbe di attenzioni e progetti maggiori. «Purtroppo invece – dice Alberto Citerio, segretario generale della Fisascat Cils Bergamo - saranno costretti a subire un dimezzamento della durata e del valore del sussidio».

Proprio per questo motivo la Fisascat rilancia sulla necessità di rivisitazione della normativa sulla Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego in vigore dal prossimo 1° maggio.

«Il lavoro stagionale nel turismo è da sempre un fenomeno permanente in Italia come nella nostra provincia, e pertanto i lavoratori del settore necessitano di una soluzione strutturale per il sostegno al reddito - ha stigmatizzato Citerio -. La nuova Naspi avrà effetti devastanti sui lavoratori stagionali del comparto turistico che vedranno dimezzarsi la durata ed il valore del sussidio. Servono strumenti strutturali per far sì che queste professionalità, a volte di grande esperienza, non vengano disperse non riuscendo più a reggere dal punto di vista della continuità di reddito».

Le difficoltà nella promozione turistica della città e della sua provincia sono per Citerio un dato di fatto: «I problemi di numerose realtà ricettive negli ultimi tempi testimonia proprio la scarsa dimestichezza delle istituzioni e dell’imprenditoria a fare rete per la promozione del prodotto Bergamo».

«Ci fa piacere che, a seguito delle nostre iniziative di protesta per il mancato rinnovo del Contratto nazionale del Turismo, finalmente anche nella nostra città si sia innescato un dibattito a tutto tondo sull’accoglienza turistica. Le ricette sono semplici: diversificare l’offerta turistica rafforzando il turismo enogastronomico e legato ai luoghi d’arte (città alta in primis) per destagionalizzare l’offerta turistica. Puntare sull’aeroporto di Orio quale vetrina promozionale di Bergamo dal punto di vista turistico (possibile che un qualunque straniero atterri a Orio sia convinto di trovarsi a Milano?). A questo proposito manca un collegamento diretto e veloce tra la città e l’aeroporto. Porsi l’obiettivo di Bergamo quale meta turistica lombarda preferita dai visitatori di Expo: bastano due o tre ore libere prima o dopo la visita per assaporare una meravigliosa città d’arte».

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