Torna il lavoro, Bergamo 5ª in Italia
Ma i giovani soffrono: 30% disoccupato

Una rimonta finalmente è in atto. È quella che ha saputo mettere a segno l’economia bergamasca sul fronte della disoccupazione, dopo anni di caduta libera prima e di stagnazione poi.

Gli ultimi dati Istat parlano chiaro: la nostra provincia passa in soli 12 mesi da un tasso di disoccupazione del 7,4% nel 2014 al 5,8% del 2015. Quasi due punti percentuali, una risalita che ha quasi del prodigioso, certo aiutata dal Jobs act e da altre politiche del lavoro, che però in altri territori non sono bastate a invertire la tendenza.

C’è dell’altro: sicuramente la costante proiezione verso i mercati esteri è un indizio serio, ma anche la voglia di tornare a investire dopo un periodo di lunghissima crisi. Così Bergamo si ritrova con il tasso di disoccupazione più basso in Lombardia, leader assoluta, cercando di riavvicinarsi ai livelli pre crisi (quando si viaggiava a un tasso attorno al 2,5-3%) e distanziando nettamente roccaforti industriali come Brescia (8,7%) e Milano (8%). A proposito di Italia, la performance di Bergamo vale il quinto posto assoluto, preceduta solo da Bolzano (3,8%), Vicenza (4,8%), Cuneo (5,3%) e Reggio Emilia (5,4%).

Tutto bene quindi? Non proprio, nel senso che tutto questo grande sforzo di crescita ha però una nota stonata: i giovani. Qui, per cause che andranno indagate a fondo, il tasso di disoccupazione giovanile (fascia dai 15 ai 24 anni), che era già alto nel 2014 (29,4%), cresce ulteriormente e arriva a toccare quota 30,6%.

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