Trasferimento di «Ilab» in Germania
I sindacati contro la scelta di Heidelberg

Il centro di ricerche Italcementi rischia lo spostamento in Germania. I sindacati: cruciale per tutto il settore mantenerlo in Bergamasca.

Da qui nascono i brevetti per i cementi speciali del nuovo ponte di Genova e da sempre è un riferimento di eccellenza per il settore: il centro di ricerca Ilab di Italcementi rischia però di lasciare l’Italia per venir trasferito in Germania. Lo denunciano i sindacati del comparto, che hanno chiesto ad Heidelberg, proprietario del gruppo italiano, di rivedere la sua scelta.

Le ultime iniziative sono state illustrate dalle segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil in una conferenza stampa via zoom nella mattinata di venerdì 8 gennaio con collegamenti anche con il Kilometro rosso di Bergamo sede del gruppo, ricordando che non si tratta solo della salvaguardia dell’occupazione per «32 tecnici di alto profilo professionale», ma anche della conferma degli accordi del 2016 che riguardano 6 cementerie a ciclo completo, una per i prodotti speciali, e 6 centri di macinazione per un totale di circa 2.500 dipendenti.

I sindacati hanno inviato una lettera aperta all’amministratore delegato del Gruppo Heidelberg, Dominik Von Acthen, e hanno sollecitato sul tema il presidente del Consiglio Conte e il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli «a intervenire per mantenere in Italia oltre alle produzioni anche la punta di diamante rappresentata dalla ricerca su innovazione e sostenibilità». Ora attendono una riposta dall’azienda e dagli interlocutori politici, con diverse iniziative organizzate per gennaio a sostegno della vertenza.

HeidelbergCement, da parte sua, spiega che ha deciso di centralizzare la maggior parte delle attività di Ricerca nella sede centrale di Heidelberg, in Germania. La riorganizzazione delle attività di Innovazione e Ricerca di prodotto sarà concentrata a livello globale per meglio valorizzare le importanti competenze maturate a Bergamo, mettendole a disposizione di tutti gli oltre 50 Paesi che fanno parte del gruppo, aggiunge l’azienda, precisando che, a tale fine, ci sarà anche per diversi ricercatori italiani l’opportunità di fare parte di questo progetto.

Secondo il gruppo del cemento, parte delle attività di ricerca resteranno a Bergamo e saranno integrate nella struttura di Italcementi, in particolare quelle riguardanti lo sviluppo di materiali orientati all’economia circolare e alle performance ambientali che sempre di più caratterizzano l’offerta di prodotto dell’azienda, che ricorda come le attività di ricerca e sviluppo a Bergamo non si fermano: sarà ulteriormente valorizzata la ricerca su prodotti e soluzioni «green», ovvero quei materiali che possono contribuire a imprimere al mondo delle costruzioni una decisa svolta verso la sostenibilità ambientale e che sono sempre più richiesti dal mercato, inclusa la committenza pubblica.

Il processo di rilocalizzazione ad Heidelberg delle attività di ricerca, in ogni caso, «sarà definito nei suoi particolari nel corso del 2021 e saranno contestualmente messe in atto tutte le possibili soluzioni per i lavoratori che ne risultassero coinvolti, con l’obbiettivo di minimizzare possibili effetti negativi, anche tramite offerte di ricollocazione interna o esterna», conclude il gruppo.

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