Valle Brembana regina dell’innovazione
A Zogno la fabbrica 4.0

La Cms di Zogno scelta come sede dell’assemblea di Confindustria dedicata all’innovazione. «Oltre cento assunzioni in 2 anni, nel 2018 saremo in 700»

La scelta è caduta sulla Cms di Zogno, realtà che, pur facendo capo alla multinazionale Scm di Rimini, dimostra quotidianamente di essere fortemente legata alla valle Brembana e, ancor più, di credere che i lavoratori di questa terra possano essere il motore della sua crescita in un settore manifatturiero, quello delle macchine industriali, fortemente orientato al continuo cambiamento. Oltre ad aver avviato un progetto con il comune di Zogno per ricollocare una parte dei 479 lavoratori rimasti senza impiego dopo il fallimento della ex Manifattura Valle Brembana (Mvb), la Cms agisce sulla formazione dei propri dipendenti consapevole che sono loro i protagonisti delle attività da cui dipendono i risultati aziendali. «Gli ultimi due anni - spiega Andrea Previtali, responsabile delle risorse umane - sono stati particolarmente intensi sul fronte del personale perché l’aumento del fatturato (l’obiettivo è, per fine anno, di raggiungere quota 150 milioni di euro; lo scorso anno era stato 138) è andato di pari passo con l’incremento dell’organico in tutte le funzioni. Oggi abbiamo 640 dipendenti e la previsione è di arrivare a 700 entro la fine 2018. Appena due anni fa, eravamo in 530. Il salto dimensionale è stato quindi molto significativo».

La visione dell’industria 4.0, con le macchine in rete in grado di parlarsi tra loro e una sensoristica spinta a livelli mai raggiunti in passato, potrebbe indurre il pensiero per cui i lavoratori addetti alla realizzazione dei «centri di lavoro» (così si chiamano le macchine per la lavorazione del legno, del vetro, del metallo e altro ancora che vengono prodotte dalla Cms) siano, in un futuro più o meno lontano, sostituibili da altre macchine, robot forse. Nulla di più sbagliato: in Cms la manualità e l’ingegno dei propri collaboratori rimangono fondamentali.

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