Vittoria ufficiale: Vitali al Portello
Sarà come il parco Guell di Barcellona

Adesso è veramente fatta. Una trattativa infinita, la delusione per il primo round finito male e poi il ritorno di fiamma: sarà la Vitali di Cisano a riqualificare l’area milanese del Portello.

Una vittoria che, visto anche chi aveva di fronte, si può ben dire sia stata strappata ai «supplementari», dopo la rinuncia del Milan a costruire il suo stadio, che ora apre grandi prospettive per una zona tra le più appetibili, che con il progetto ripescato da Fondazione Fiera e denominato «Milano Alta», ambisce a diventare un quartiere, che per vivibilità ed armonia, potrà somigliare a quello del Parco Guell (Vitali dixit) di Barcellona, capace di calamitare l’attenzione dei turisti, trasformandosi da area periferica a luogo tra i più frequentati della metropoli lombarda.

Ieri l’ultimo atto con l’accordo definitivo tra Fondazione Fiera e gruppo Vitali che, in cordata con Stam Europe ha raccolto i frutti di una strategia a lungo raggio di rilanci finali al ribasso. Prima si parlava di un canone di concessione annuo di 3,7 milioni di euro: stavolta, per la riqualificazione dei padiglioni 1 e 2 della vecchia fiera il presidente Benito Benedini ha dovuto «accontentarsi» di 1,5 milioni per i primi due anni (2016 e 2017). Solo a partire dal 2018 Vitali arriverà a pagare 3 milioni tondi.

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