Le parole del Papa
in un mondo egoista

Caro direttore, ti importuno perché ho bisogno di sfogarmi. Sono stanco di leggere sui giornali e di ascoltare in tivù aspre critiche al Papa per esternazioni su vari temi di sua pertinenza. Le ultime riguardano gli animali. Francesco ha detto che molta gente ama gli animali e trascura gli uomini, ed è vero. Il significato della sua frase è trasparente: egli non ha dichiarato che bisogna sfrattare dalle nostre case cani e gatti, maltrattarli e magari abbandonarli. Nulla di tutto ciò. Si è limitato a ricordarci che oltre alle bestie conviene amare anche il prossimo, cioè i nostri

Si è limitato a ricordarci che oltre alle bestie conviene amare anche il prossimo, cioè i nostri simili. Il che mi sembra in perfetta sintonia con gli insegnamenti evangelici. Dove è lo scandalo? Ci mancherebbe che il Pontefice predicasse in contraddizione con il pensiero di Gesù. Egli evidentemente è stato frainteso da molti media che , in malafede, hanno ravvisato nelle sue parole un tentativo di indurre l’umanità a privare gli animali di sostentamento per soccorrere le persone in difficoltà di sopravvivenza. E questo è intollerabile.

Giustamente il Papa ha fatto viceversa notare a tutti noi che è assurdo coccolare un cucciolo, pur meritevole di tenerezze, e poi trascurare le persone indigenti la cui miseria è sotto i nostri occhi, negando loro soccorso, un piccolo aiuto. Difficile dargli torto. Proprio ieri il tuo quotidiano ha pubblicato i risultati di una inchiesta sconvolgente: sei bergamaschi su dieci sono indifferenti all’esistenza dei loro vicini. Il dato è allarmante, dimostra che trionfa l’egoismo e supera la generosità e la fratellanza ossia sentimenti che dovrebbero improntare il comportamento di ogni cristiano.

Ognuno è padrone di agire secondo le proprie idee, ma non può pretendere che il capo della Chiesa non richiami i fedeli affinché rammentino i principi del cattolicesimo. Assurdo pensare che Francesco non si attenga al Verbo che recita: ama il prossimo tuo come te stesso. E il prossimo non è solo un animale domestico, rispettabile che sia, ma lo è anche l’extracomunitario privo di mezzi indispensabili per campare decentemente. Ce lo vogliamo mettere in testa che il Pontefice è cattolico e che da lui ci si devono aspettare solo esortazioni coerenti con la fede? Chi non crede in Dio è libero di avere opinioni contrastanti con quelle della Chiesa, ma chi invece è cristiano diventa ridicolo se contesta le raccomandazioni del successore di Pietro. Il quale per altro se sostiene la necessità di dare una mano a chi sta male, di non respingerlo ma di accoglierlo, non è un comunista: semplicemente è cattolico sul serio e agisce ispirandosi alle sacre scritture.

Polemizzare col Papa perché fa il Papa è un esercizio illogico e stupido. Non è obbligatorio per un ateo condividerne le tesi, ovvio. Però attenzione: chi fa parte della Chiesa sappia che Bergoglio non apre la bocca per dare aria ai denti, bensì ricorda al gregge che il cristianesimo ha una dottrina sulla quale non è lecito sorvolare. In ultima analisi, criticare Francesco perché ribadisce con forza certi principi è una operazione scorretta se compiuta dai credenti. Chi credente non è, si arrangi. Fatti suoi. Ma almeno rifletta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA