«Con cacao o senza?»
Il bar in un libro

Scrive Sabrina Franchini, barista, nella conclusione del suo divertente libretto “Con cacao o senza?” in vendita da pochi giorni nelle librerie di Bergamo: «Non è assolutamente vero che lo stare chiusi per 14 ore al giorno dentro quattro mura t'impedisca di vivere. Il nostro lavoro è fatto di tanti sacrifici ma in ugual misura ci dà la possibilità di conoscere tanta gente di cultura diversa, con storie diverse. L'insieme di queste persone fanno l'anima del bar, che è senza età e appartiene a tanti ceti sociali, che hanno una funzione ben precisa: ti fanno percepire com'è la vita e ti insegnano a percorrere la strada più giusta per gustarla fino in fondo».

Il bar – si sa – è un porto di mare. Vi possono entrare tutti, il ricco e il povero, per un caffè o per una bottiglia di champagne dal prezzo elevato, il primario ospedaliero accanto al muratore. Il bar è il posto più democratico che ci sia, un possibile rifugio in ogni momento della giornata, dalla prima colazione al digestivo dopo cena. Il bar diventa così un luogo di incontri, di scambi d'opinione, di dibattiti, di amicizia, di pettegolezzi anche. Il bar frequentato con una certa assiduità diventa una seconda casa e spesso ci si lascia andare a confidenze con gli altri avventori abituali o con chi è dall'altra parte del bancone.

Ecco. La figura del barista diventa protagonista per il successo o meno di un locale. Vista l'ampia possibilità di scelta, se si va in un certo bar e non in un altro i motivi possono essere diversi ma principalmente due: perché troviamo migliore la qualità delle consumazioni proposte oppure perchè troviamo più simpatici e professionali i titolari del bar e ci troviamo a nostro agio anche con i frequentatori abituali. Il piccolo mondo di un bar di Bergamo – con tutti gli episodi e i personaggi che vi gravitano attorno dalla mattina alla sera – sono raccontati in un leggibilissimo volumetto intitolato «Con cacao o senza?», scritto da Sabrina Franchini, titolare da dieci anni, on il marito William Locatelli, del Bar Birichito di via XXIV Maggio 19, a Bergamo, nei pressi degli Ospedali Riuniti.

Sabrina, 35 anni, è bella, simpatica, molto socievole, figlia d'arte («ho cominciato a lavorare dietro al bancone di un bar a 16 anni, nella caffetteria dei miei genitori nel centro di Bergamo»). Il bar è la sua vita per gran parte della giornata e, in dieci anni, ne ha vissuti di episodi, ne ha conosciuti di personaggi, ne ha sentiti di pettegolezzi, di sfoghi, di confidenze, di vere e proprie confessioni. Anche perché il “Barachito” non è un bar come tanti, dove si entra di corsa per un caffè o un drink; questo è un bar di habitué, che arrivano regolarmente e si fermano tutto il tempo che possono rubare alla fretta della giornata.

Tutto questo (personaggi, episodi, macchiette) è raccontato in 110 pagine di un libretto di agevole lettura, che però fa meditare e apre un velo su pregi e debolezze della gente, su modi diversi di intendere la giornata e di trascorrerla, su filosofie di vita a confronto. Con la supervisione dei testi da parte del giornalista Bruno Donati, i disegni di Aldo Bortolotti e la sponsorizzazione della Cantina San Giuseppe produttrice di Prosecco a San Pietro di Feletto, il libro (Sestante Edizioni, 10 euro) si legge quasi d'un fiato, perché racconta episodi di un piccolo mondo nel quale ognuno può ritrovarsi.

Nomi e cognomi sono d'invenzione, ma i fatti – assicura Sabrina – sono tutti reali. Sul palcoscenico del bar Barachito ecco sfilare una serie di personaggi, di episodi lieti e anche patetici. C'è l'attempato gigolò, l'esperto di vino che fa una magra figura, l'amica del premier, l'invalido centometrista, il signor tuttofare, il furbetto beffato, il cliente spia. Episodi di vita quotidiana nei quali compaiono come attori anche i rappresentanti, i fornitori, personaggi famosi e i giovani stagisti. Un mondo in miniatura, una lettura piacevole, non solo per chi frequenta il bar Birichito (e può riconoscere personaggi e situazioni) ma per tutti indifferentemente, perché la vita del bar è lezione di vita per tutti.

Roberto Vitali

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