Bergamo capitale
dei formaggi Dop

In pochi casi l'organizzatore di un convegno è lieto di aver clamorosamente sbagliato il titolo del dibattito. E' successo con il convegno organizzato a Bergamo dalla sezione provinciale della Accademia Italiana della Cucina.

In pochi casi l'organizzatore di un convegno è lieto di aver clamorosamente sbagliato il titolo del dibattito. E' successo con il convegno organizzato a Bergamo dalla sezione provinciale della Accademia Italiana della Cucina.

Quando l'avvocato Lucio Piombi, delegato dell'Accademia di Bergamo, prima dell'estate, ideò questo incontro, in effetti le Dop bergamasche riferite ai formaggi erano otto: Formai de Mut, Taleggio, Bitto, Grana Padano, Gorgonzola, Quartirolo Lombardo, Provolone Valpadana, Salva Cremasco.
Il titolo del convegno del 4 ottobre fu quindi “Le nostre otto Dop”, titolo che all'ultimo ha dovuto essere cambiato in “Le nostre 9 Dop”, perché proprio nei giorni immediatamente precedenti al convegno (esattamente il 26 settembre) al Ministero dell'Agricoltura è stata messa la firma definitiva che chiudeva la pratica Dop per lo “Strachitunt” e poneva fine ai ritardi con cui si è arrivati alla Denominazione di Origine Protetta per via del ricorso di alcuni produttori della pianura bergamasca che volevano allargare il marchio anche alla loro zona.

Il disciplinare definitivamente approvato conferma quindi che lo “Strachitunt” (un erborinato naturale, il progenitore del Gorgonzola) si potrà produrre solo là dove è nato, nei quattro piccoli Comuni della Valle Taleggio.
Se lo Strachitunt e la sua Dop hanno rappresentato la classica ciliegina sulla torta che ha reso ancor più attuale e interessante il convegno, va detto subito che l'incontro è stato a più voci ed ha toccato tutti gli aspetti del settore caseario in Bergamasca.

Una leadership, quella bergamasca (nessun'altra provincia italiana, ma pensiamo anche europea, può vantare tanti formaggi Dop), che andrebbe sfruttata meglio al fine di un turismo enogastronomico che nelle valli orobiche incomincia solo ora a far capolino. Si farà ancora in tempo a recuperare? Accanto alle Strade del Vino devono nascere le Strade dei formaggi: pacchetti turistici stagionali stanno formandosi per convogliare buongustai desiderosi di capire e degustare. Andrea Paleni di “Altobrembo” ha riferito di alcune proposte concrete in tal senso.

Sul turismo gastronomico gli interventi sono stati diversi: le possibilità ci sono – hanno detto concordemente – ma non bisogna perdere altro tempo.

Una tavola rotonda ha trattato dell'uso dei formaggi in cucina e al ristorante, nonché dell'abbinamento con i vini. Anche sotto questi aspetti restano potenzialità da sfruttare. L'avvocato Diego Maggio, presidente dei “Paladini di Sicilia”, ha indicato l'abbinamento con il vino Marsala nelle sue varie sfaccettature. Massimo Taddei, presidente del Consorzio Taleggio, ha intrattenuto sui benefici alla salute dati dal formaggio (senza abusarne, s'intende). Molto precisa la relazione di Attilio Zanetti sul Grana Padano, mentre Giulio Signorelli ha svelato tutti i segreti dello Strachitunt.
L'importanza del convegno organizzato dall'avvocato Piombi è stata sottolineata anche dal saluto che ai lavori hanno portato il prefetto di Bergamo Camillo Andreana

e lo stesso presidente della Amministrazione provinciale, Ettore Pirovano.
Conclusioni tratte alla fine dal presidente nazionale della Accademia,  Giovanni Ballarini, dal segretario generale Paolo Petroni e dal coordinatore della Lombardia Giuseppe Masserdotti, che si sono complimentati con l'avvocato Piombi per la ricchezza dei contenuti del convegno. Un messaggio chiaro lanciato ancora una volta al mondo della politica: salvate il territorio e sviluppate enogastronomia e turismo, le due vere miniere d'oro e diamanti dell'Italia.

Ottimo il servizio di catering effettuato dagli allievi della Azienda Bergamasca di Formazione. Non è usuale, infatti, quindi segno di impegno e professionalità, servire a tutti i presenti un piattino con cinque assaggi di formaggi diversi, la cui degustazione è stata sapientemente guidata dall'esperto Daniele Bassi.

Nel pomeriggio gli Accademici venuti da mezza Italia hanno potuto visitare a Treviglio la “Casa Alti Formaggi”, che riunisce la sede dei Consorzi del Taleggio, Salva Cremasco, Quartirolo Lombardo e Provolone Valpadana. Qui è stata approntata una sala degustazione che d'ora in poi, con molteplici iniziative, farà da volano per la conoscenza e diffusione della cultura casearia.
Roberto Vitali

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