Cinque giornate a Denis, una a Tonelli
Il difensore: «Mai minacciato nessuno»

In merito al pugno rifilato da Denis a Tonelli negli spogliatoi dopo Atalanta-Empoli, il giudice sportivo ha deciso di squalificare l’attaccane argentino per cinque giornate. Un turno di stop, invece, per il difensore toscano, per espressione intimidatoria («Ti ammazzo a te e alla tua famiglia»).

Nella sua motivazione il giudice sportivo ha scritto che l’attaccante argentino, ricevute le minacce, qualche minuto dopo il rientro negli spogliatoi, insieme a un compagno di squadra, «si portava all’ingresso dello spogliatoio empolese e, non appena il Tonelli si avvicinava, lo colpiva con un violento pugno al volto, con conseguenze lesive». L’Empoli ha annunciato che presenterà ricorso.

Quanto all’Atalanta il direttore dell’area tecnica Gianni Sartori al sito internet calcionews24 ha commentato: «È una notizia che è giunta da poco, siamo ancora un po’ scossi da quanto accaduto. Non abbiamo ancora preso nessuna decisione definitiva, valuteremo nelle prossime ore come e se muoverci». Non ha invece dubbi il presidente della Figc, Carlo Tavecchio: «La sanzione a Denis con cinque giornate di squalifica mi pare esemplare».

I primi problemi per Denis, che potrà dunque rientrare nell’ultima partita di campionato, a Bergamo contro il Milan, e che in definitiva non ha avuto una punizione pesantissima, erano arrivati già prima del verdetto del giudice sportivo. «Abbiamo chiesto l’autorizzazione alla Figc per procedere legalmente nei confronti di Denis». Marco Sommella, agente di Lorenzo Tonelli, ha confermato le intenzioni del suo assistito di voler adire le vie legali contro l’attaccante argentino dell’Atalanta. «Tonelli vuole essere tutelato dopo quanto accaduto - spiega Sommella -, episodi di simile violenza vanno condannati senza farsi giustizia da soli dopo le partite in modo simile, indipendentemente da quanto può essere accaduto in campo».

Intanto Tonelli, come riporta il sito Pianeta Empoli (dal quale abbia anche tratto la foto), lunedì 27 aprile era regolarmente al lavoro con i compagni e le sue condizioni sono apparse buone, come si può vedere dalla foto scattata dalla società azzurra. Si vede un’escoriazione sotto l’occhio sinistro. Per il momento, però, il giocatore non parla dell’accaduto.

In serata però il difensore dell’Empoli sulla sua pagina Facebook, in attesa di una conferenza stampa in cui chiarirà ulteriormente il brutto episodio, ha sottolineato di «non avere mai minacciato nessuno, tanto meno un calciatore/padre con un bambino accanto. Vengo da una famiglia che mi ha insegnato educazione e rispetto. Ho preso un cazzotto a tradimento da un vigliacco che è pure scappato».

In attesa della mia conferenza stampa ci tengo a dire che non ho minacciato nessuno tanto meno un calciatore/padre con...

Posted by Lorenzo Tonelli on Lunedì 27 aprile 2015

«Che un collega ti dica in campo ti auguro a te e alla tua famiglia la morte dopo che è finita la partita mi ha «ammenciato» (minacciato, ndr) davanti a mio figlio!!!» German Denis nel pomeriggio aveva pubblicato su Instagram la foto della sua famiglia, si era sfogato così sull’episodio del pugno a Tonelli e aveva dato la sua versione sull’accaduto, spiegando di aver ricevuto minacce dal difensore davanti a suo figlio mentre rientravano insieme nel tunnel. Proprio questo particolare avrebbe fatto infuriare l’argentino, spingendolo a inseguire Tonelli.

«Sono qui non tanto per colpevolizzare Denis, quanto per tutelare un mio ragazzo per quanto successo». È quanto ha sottolineato il direttore sportivo dell'Empoli Marcello Carli che ha parlato lunedì in conferenza stampa, nella sede della società, dopo i fatti di Bergamo. «A fine gara Tonelli è andato nel nostro spogliatoio - ripercorre i fatti Carli - lì, un quarto d'ora dopo la fine della partita, ha subito in cazzotto, che lo ha fatto star male soprattutto moralmente e adesso sta pensando di tutelarsi a livello personale».

«Da parte nostra, non ce l'abbiamo assolutamente con l'Atalanta, non li ritengo responsabili dell'accaduto e penso che nemmeno loro potevano prevedere quanto successo. Eravamo nel corridoio a parlare della gara e tutto è nato per un errore di un giocatore, che mi dicono essere un ragazzo con dei valori importanti, ma che ha perso la testa per due minuti. Non voglio creare un mostro e non so quali saranno le decisioni che verranno prese nei suoi confronti, ma non voglio che si vada alla ricerca di una giustificazione di quel gesto ad ogni costo. Non voglio che in questo momento si attacchi Tonelli, la parte lesa della vicenda, per giustificare Denis: il cazzotto è stata una stupidaggine, giustificarlo tirando fango addosso ad un'altra persona secondo me è ancora peggio».

«Il gesto di Denis è semplicemente un momento di follia, una pazzia assoluta». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, condanna il comportamento dell’attaccante dell’Atalanta. «Tra l’altro - rileva il capo dello sport italiano a margine di un incontro svolto al Foro Italico - Denis aveva fatto gol da poco ed è un giocatore che io stimo moltissimo. Non so cosa gli sia passato per la testa. Non ci sono giustificazioni, ha sbagliato al di là di quelli che sono stati poi gli insulti o le provocazioni ricevute».

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