Bergamo, nidi comunali
Gratis per la metà delle famiglie

Retta azzerata per 223 nuclei famigliari. L’assessore Poli: «Aiuto temporaneo, ma fondi statali da gestire in altro modo». E lancia il modello Bergamo.

«Nidi gratis» per (quasi) una famiglia su due. Sono 223 i nuclei che quest’anno stanno beneficiando della misura introdotta da Regione Lombardia che ha previsto l’azzeramento della retta per le strutture pubbliche o private convenzionate. I numeri si riferiscono ai nidi del Comune: in tutto 12 strutture per 515 posti complessivi. Una misura finanziata per quest’anno, di probabile attuazione nel prossimo ma che non si sa se potrà essere riproposta negli anni a venire. «Nidi gratis – spiega l’assessore all’Istruzione Loredana Poli – è una misura finanziata dalla Regione grazie a un fondo statale che non prevedeva vincoli su come utilizzarla. Alcune Regioni hanno preferito aumentare i posti nei nidi, altre, come la Lombardia, hanno voluto offrire un voucher alle famiglie che rispondevano a specifici requisiti per dar loro la possibilità di frequentare gratis il nido».

Gli enti locali sono chiamati dalla legge a prendersi carico di una serie di impegni. «Implementare il servizio – spiega – fino al 33% di copertura di posti, tra offerta pubblica e privata; a Bergamo siamo già a ridosso 30% di offerta nel segmento 0–3 anni, dal punto di vista quantitativo siamo quindi a buon punto. Qui abbiamo anche iniziato un coordinamento pedagogico che abbraccia l’età 0-6 anni, un percorso iniziato quest’anno, ma che in futuro verrà imposto a tutti per legge». Un’azione condivisa con soggetti diversi – Comune con nidi, istituti comprensivi statali, materne paritarie convenzionate aderenti all’Adasm e, in alcune fasi, anche paritarie non convenzionate e private – che si trovano a collaborare tutti insieme per la prima volta.

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