Donna, manager, ma senza lavoro
«A 60 anni devo considerarmi finita?»

Non può e non vuole andare in pensione e il suo è un accorato appello di aiuto, che coinvolge lei e anche sua figlia che, dopo l’esperienza della mamma, si è trasferita all’estero.

«Sono una 62enne bergamasca, da alcuni anni in continue difficoltà nel trovare lavoro, e che non può e nemmeno vuole andare in pensione» scrive via mail la lettrice che preferisce mantenere l’anonimato.

«Mi sono sempre occupata di consulenze alle imprese, bergamasche e non solo, con grande soddisfazione mia e stima da parte dei clienti: ho insegnato a lavorare a molti dirigenti e ai loro collaboratori - spiega la sua storia -. Per seguire l’educazione di mia figlia (sono stata lasciata dal marito con una bambina di 2 anni), purtroppo come molte altre donne, non mi sono dedicata totalmente alla carriera e, quando è giunta la grande crisi, sono iniziate anche per me le difficoltà». Difficoltà che molto spesso tagliano le gambe a chi ha un’alta professionalità, è donna e non è più giovanissima: «Ho una professionalità elevata, non più apprezzata, anzi quasi di disturbo, perché ora si preferisce dar lavoro a chi costa poco e non dà fastidio. Eppure sono certa che molti imprenditori farebbero meno fatica a tenere a galla l’azienda, se si lasciassero un po’ sostenere da professionisti competenti».

Poi un commento sulla figlia, ormai grande: «Dopo la laurea specialistica al Politecnico di Milano, spaventata dalla situazione italiana, nel 2010 si è trasferita all’estero, appena conclusi gli studi». E la mamma? «Io? Non so più cosa fare e cosa pensare: so solo che spero di poter essere ancora d’aiuto con la mia professionalità». Che non bisogna mai sottovalutare.

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