I giudici di pace incrociano le braccia
Un migliaio i processi rinviati

L’astensione dal lavoro dei magistrati dura già da due settimane. In sciopero per la carenza di organico. «A Bergamo la situazione è grave».

Braccia incrociate per i giudici di pace. Sono in astensione dall’attività come protesta da due settimane e per quasi altrettanto tempo continueranno su questa linea, ma la loro adesione, del cento per cento, è del tutto formale, visto che anche senza lo sciopero non avrebbero potuto portare avanti le udienze e il lavoro ordinario a causa della carenza di personale. È il paradosso della situazione dell’ufficio del Giudice di pace a Bergamo, a confronto con la situazione di quattro settimane di sciopero indette a livello nazionale.

«Abbiamo aderito tutti allo sciopero (i giudici a Bergamo sono cinque, ndr) perché condividiamo le ragioni dell’astensione ed è giusto far sentire la nostra voce – spiegano –. La situazione dell’organico del nostro ufficio, però, è talmente grave che anche senza l’astensione le udienze saltano». Si parla di oltre mille processi rinviati per il solo territorio di Bergamo. In effetti la ormai cronica carenza di personale (che accomuna anche questo ufficio a tutto il resto dell’apparato amministrativo giudiziario bergamasco) è ormai arrivata a un punto tale, negli uffici di recente trasferiti nella palazzina di via Sant’Alessandro, da impedire il corretto svolgimento di qualunque attività. Saltano le udienze, mancano gli adempimenti, le sentenze non vengono depositate, i testimoni non vengono citati, tanto per fare qualche esempio.

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