Spopola il pane al carbone vegetale
Federconsumatori: regole confuse

Federconsumatori Bergamo: difficile orientarsi tra leggi e regole che sembrano studiate appositamente per confondere le idee.

«Da tempo – si legge in un comunicato dell’associazione – anche i panificatori si sono scoperti “creativi” e non perdono occasione per inventare nuove tipologie di pane. Prodotto che molte volte si potrebbe considerare azzardato definirlo tale. Tra le ultime “invenzioni” troviamo il pane al carbone vegetale che, in quanto tale, lascerebbe intendere di possedere prerogative utili al trattenimento di liquidi, batteri, gas, patogeni, virus e tossine presenti nel tratto gastrointestinale. Proprietà che interessano a coloro i quali soffrono di stitichezza e meteorismo».

«Il problema – prosegue Federconsumatori – è che il carbone vegetale è classificato come colorante e pertanto non può essere presente nella farina e negli altri prodotti della macinazione e nel pane che, per essere denominato pane, deve essere ottenuto dalla cottura totale o parziale di una pasta convenientemente lievitata, preparata con sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza sale. Però, allo stesso tempo, il carbone vegetale può essere utilizzato nei “prodotti da forno fini”: quindi, mentre è proibita la denominazione “pane al carbone vegetale”, è consentita la produzione di “prodotti da forno fini al carbone vegetale”. Chi ci capisce è bravo».

«Noi non vorremmo che il tutto venisse risolto con un semplice cambio di etichetta. Per questo si auspica l’intervento dell’Asl a tutela della salute dei Cittadini. E della Polizia Annonaria a tutela delle regole commerciali. Si ringrazia il presidente dell’Aspan che ha sollevato la questione e ha fornito gli elementi utili a informare i consumatori di quanto sta accadendo».

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